Sistema bancario e sistema dei pagamenti in Algeria
Sistema bancario e sistema dei pagamenti in Algeria
INDICE
Introduzione
1. Analisi contesto macroeconomico
2. Infrastruttura ed intermediazione bancaria in Algeria
2.1 Eventi storici
2.2 Infrastruttura bancaria – finanziaria
2.3 Credito all’economia
2.4 Solidità ed indici di redditività del settore bancario
2.5 Istituti speciali, finanza islamica e microfinanza, centrale rischi e degli impagati
2.5.1 Cassa di risparmio – un’istituzione specializzata
2.5.2 Finanza islamica
2.5.3 Microfinanza
2.5.4 Centrale dei rischi e degli impagati
3. Sistema dei pagamenti: interbancario e al dettaglio
Conclusioni
Introduzione
Codesto lavoro nasce al fine di presentare il sistema bancario e dei pagamenti dell’Algeria. Partendo dall’esame dei documenti ufficiali, tratti dal sito della Banca Centrale, sono riuscito ad estendere il campo di ricerca ad altri rapporti inerenti al fine, ad esempio ricorrendo al sito dell’ABI. Per alcuni dati statistici è stato preso in considerazione il sito della World Bank. La difficoltà dell’elaborato proposto è stata riscontrata soprattutto per la poca affidabilità e per il numero ristretto dei dati da cui attingere. Cosi per evitare di commettere errori mi sono soffermato sull’ anno 2012-13, poiché il rapporto della Banca Centrale non aveva dati più aggiornati. Ed anche per indici quale inflazione e Pil ho deciso di fermarmi e soffermarmi al 2013.
Il lavoro si articola in tre capitoli. Nel primo viene effettuata una breve analisi del contesto macroeconomico di riferimento, all’interno del quale viene analizzato l’andamento dell’economia algerina. Il secondo capitolo procede per paragrafi: nel primo si analizzano gli eventi storici ed il sistema in generale, nei paragrafi successivi ci si focalizza sul sistema nello specifico, concentrandosi sia sul credito all’economia che alla redditività del sistema bancario. A conclusione del capitolo sono presenti accenni alla cassa di risparmio, alla finanza islamica, alla microfinanza ed alla centrale rischi e degli impagati. Nel terzo capitolo si analizza il sistema dei pagamenti, soffermandosi in particolare sul sistema dei pagamenti al dettaglio ma solo dopo aver accennato al sistema dei pagamenti sul mercato interbancario. Infine, si prova a concludere l’elaborato con una breve considerazione personale.
1. Analisi contesto macroeconomico ALGERIA | Dati Economico Generali | Capitale | Algeri | Popolazione (milioni) | 38,06 | PIL nominale (miliardi USD) | 284,68 | PIL pro capite (USD) | 7.480 | Valuta | Dinaro Algerino | Lingua ufficiale | Arabo, Francese | Debito pubblico (% PIL) | 9,3 | Disoccupazione | 9,80% |
Tabella 1: Elaborazione dati propri su dati EIU, IMF e ONS (Office National des Statistiques).
La Repubblica Democratica Popolare di Algeria è uno stato dell'Africa del nord. La sua capitale è Algeri, che si situa all'estremo nord. È il più grande stato del continente africano dal 9 luglio 2011, quando il Sudan del Sud si è reso indipendente dal Sudan. Confina a nord con il mar Mediterraneo.
L'Algeria è membro dell'Unione Africana e dal 1962, dopo l’indipendenza dalla Francia, della Lega Araba, inoltre, fa parte dell’Opec dal 1969 ed ha contribuito attivamente alla creazione, nel 1988, dell'UMA. E’ membro dell’Arab Fund for Economic and Social Development (AFESD) e dell’African development bank (AFDB).
Costituzionalmente l'Algeria è definita come un paese musulmano ed arabo. La popolazione segue per il 99 % la fede islamica, l’1% invece è cattolica.
L’economia algerina, nonostante gli sconvolgimenti politici in altri paesi arabi, ha mantenuto la stabilità attraverso una combinazione di riforme politiche minime e spesa del settore pubblico (Tab 1.2). L'Algeria ha avuto a lungo un'economia ispirata al socialismo di stato. A partire dagli anni '90 il governo ha iniziato la transizione verso l'economia di mercato.
Il settore energetico, in particolare l'estrazione dei combustibili fossili, costituisce l'ossatura dell'economia algerina, generando circa il 30% del PIL e oltre il 95% del valore delle esportazioni, favorite dall’andamento del prezzo internazionale del petrolio nell’ultimo periodo. Il Paese è il sesto esportatore al mondo di gas naturale ma presenta fragilità strutturali che potrebbero pesare negativamente nella sostenibilità della crescita a medio-lungo termine. Data questa grande dipendenza del comparto idrocarburi, la sfida a lungo termine che l’Algeria si pone è una diversificazione imprenditoriale, cioè un tessuto industriale non dipendente dal comparto energico con un aumento di posti di lavoro nel settore privato. Questa necessità con un quadro macroeconomico nel complesso positivo ha visto una forte espansione del credito all'economia, sostenuta da migliori condizioni finanziarie e misure di sostegno per le piccole e medie imprese, contribuendo al rilancio degli investimenti produttivi e il dinamismo dell'attività economica, escludendo gli idrocarburi. È pur vero, però, che l’accesso al credito rimane difficile, che le procedure sono lunghe e che le normative sono complesse e che ciò rallenta il settore privato. La politica monetaria è stata aiutata da un cambio effettivo che si è mantenuto stabile.
La Banca centrale algerina (Bank of Algeria) ha ritenuto la politica monetaria efficace e questo ha portato ad una stabilità finanziaria ed un miglioramento degli indici di solidità finanziaria del settore bancario. Infatti, si è avuta una forte solvibilità ed una buona redditività con una concessione dei mutui ed un’attività più intensiva da parte della vigilanza bancaria negli approcci sui rischi. Bisogna perciò analizzare gli sviluppi nel settore bancario e il suo maggior contributo al finanziamento dell'economia, in una situazione di finanza pubblica vulnerabile al rischio di caduta dei prezzi del petrolio. La formulazione e la conduzione della politica monetaria sono esplicate nel controllo del processo d’inflazione (Tab 1.1) e nel preservare la stabilità monetaria. Da precisare che nel 2012 l’inflazione è aumentata al picco storico del 8,9 %. Il dato, secondo il sito dell’Ansa, è spiegabile attraverso la soluzione dell'aumento del prezzo di alcuni prodotti freschi, fondamentali nella dieta degli algerini, come ad esempio la carne ovina.
Tabella 1.1: Tasso inflazione (%) | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | Inflazione Algeria | 3.9 | 4.5 | 8.9 | 3.3 | | | | | |
Fonte: The World Bank, Data (Elaborazione propria)
Nel 2012, la Banca mondiale e l'Algeria hanno firmato accordi in cinque settori:i finanza, agricoltura, ambiente, assistenza sociale / solidarietà nazionale e telecomunicazioni.
Sono stati firmati tre nuove operazioni: con il ministro dell'Industria, nel mese di novembre 2014, per l'assistenza della Banca, al fine di migliorare il contesto imprenditoriale; con il Ministero delle Finanze, nel mese di febbraio 2015, per rafforzare la capacità di governo delle banche pubbliche; con il Ministero delle Poste e delle TIC, nel marzo 2015, per sostenere l'attuazione della banda larga. Nessuna delle principali agenzie di valutazione assegna un rating all’Algeria. Per quanto riguarda la valutazione del rischio Paese ci possiamo rifare solo alla valutazione effettuata dalla SACE infatti nessuna agenzia di rating la valuta. Quindi, per la SACE, l’Algeria si colloca nella terza categoria di rischio su sette nella classificazione stabilita in sede OCSE da uno specifico gruppo a cui partecipano le Export Credit Agencies dei Paesi dell’ Organizzazione. Il Paese mostra un atteggiamento assicurativo senza restrizioni.
Tabella 1.2: PIL (tasso di crescita) (%) | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | Pil Algeria | 1.6 | 3.6 | 2.8 | 3.3 | 2.8 | | | | | | |
Fonte: The World Bank, Data (Elaborazione propria)
2. Infrastruttura ed intermediazione bancaria in Algeria
2.1 Eventi storici
La Banca Centrale di Algeria è stata istituita nel 1963, con il compito principale di emettere moneta. Fin dal 1968 il settore bancario è stato dominato da tre grandi banche commerciali: la Banque Nationale d’Algérie (BNA), la Banque Extérieure d’Algerie (BEA) e il Credito Popolare d’Algeria (CPA). Nel 1980 il Governo ha dato inizio al processo di decentralizzazione, attraverso la creazione di Banche specializzate. Il processo è stato avviato con la costituzione nel 1982 della Banque de l’Agricolture et de Développement Rural (BADR). Nel 1985 è stata creata la Banque de Développement Local (BDL) per gestire la finanza a livello provinciale (Wilaya) e comunale. Nel 1989-90 è stata garantita più autonomia alla Banca Centrale, rinominata Banque d’Algérie (BdA), con il compito di guidare la riforma del sistema bancario e degli investimenti. Tuttavia, pur essendo nominalmente indipendente, la BdA lavora a stretto contatto con il Governo. Nell`ambito delle sue competenze, la Banca Centrale, nel 1998, ha approvato la creazione di una nuova banca privata, la Banque Generale de la Mediterranee (BGM), il cui pacchetto di maggioranza appartiene ad investitori locali, mentre l`8% del capitale sociale, che ammontava ad un miliardo di dinari algerini, apparteneva ad investitori stranieri. Nel 1998, tuttavia, lo stato ha creato un nuovo fondo di garanzia: la Cassa di garanzia per il mercato pubblico (CGMP), con il preciso scopo di dare supporto alle Banche statali algerine nel procurare fondi alle imprese impegnate nei mercati sovvenzionati dal bilancio statale. In particolare il CGMP dovrebbe indennizzare le imprese, sia del settore pubblico che privato, per i pagamenti base, dovuti e non onorati, da parte di committenti del settore statale; la Cassa dovrebbe provvedere anche a risolvere altri problemi connessi ad eventuali cambiamenti nello status dei committenti a seguito di riforme. L`esigenza di creare tale strumento è nata dalla constatazione che soprattutto l`edilizia ed i lavori pubblici sono stati pesantemente colpiti dalla mancanza dei pagamenti per lavori commissionati da Stato ed Autorità locali. Nel 1989 è stato consentito alle Banche internazionali di aprire filiali in Algeria. Con la nuova legislazione è stato possibile, inoltre, costituire joint-venture fra banche straniere ed algerine. Dal 1999 si è andata delineando anche una certa apertura alla privatizzazione del settore bancario, avviata con l’impegno da parte del governo di vendere il 20 - 30% del pacchetto azionario della Banque Nationale d`Algérie ad investitori locali e stranieri. I programmi di privatizzazione però hanno avuto scarsi risultati. Nel 1999 è stata inaugurata la borsa valori algerina, come ulteriore segnale di apertura verso i partner stranieri. Allo scopo di attrarre investitori esteri nel mercato azionario è stata emendata, nel corso degli anni 2000, la legislazione sugli investimenti esteri, permettendo agli investitori esteri il libero accesso alla borsa e riconoscendo loro il diritto di esportare gli introiti derivanti dal commercio azionario. Secondo la Banca d’Algeria (BdA-banca centrale) i nuovi regolamenti permettono agli investitori stranieri di esportare i loro profitti entro 60 giorni. Di particolare importanza per gli investitori, che sono alla ricerca di potenziali strategie di uscita, è la disposizione secondo la quale coloro che possiedono azioni in società locali o che sono partners in joint venture possono trasferire i guadagni delle loro attività attraverso vendite azionarie. Ad oggi però la borsa algerina non è molto sviluppata, infatti, si contano solo 6 titoli azionari ed ha una capitalizzazione di circa 15 miliardi di denari algerini. Il comparto privato del settore bancario algerino, d’altra parte, ha dimensioni ancora ridotte ed ha fatto registrare in passato alcuni fallimenti tra i quali quello della Khalifa Bank e della Banque Commerciale Industrielle d’Algérie nel 2003, della Union Bank nel 2004, e la messa in liquidazione, nel mese di dicembre 2005, della Compagnie Algérienne de Banque. Tali fallimenti sono costati all’Algeria circa 12 miliardi di dollari. Infine, è giusto precisare che dal gennaio 2008, al fine di adeguare il sistema algerino alle norme internazionali, è entrato in vigore il sistema contabile finanziario elaborato dallo IASB.
Tab 2.1: Lista maggiori banche ed istituti finanziari in Algeria. Fonte: www.bancaubae.it
2.2 Infrastruttura bancaria - finanziaria.
Alla fine del 2013 il sistema bancario è costituito da ventinove intermediari, tra banche e istituti finanziari aventi la loro sede ad Algeri. La situazione è la seguente (Tab 2.1):
Tabella 2.1: Infrastruttura finanziaria in Algeria la 2013 | Private | Pubbliche | Banche | 14 | 6 | | | | Istituzioni finanziarie | 1 | 2 | | | | Società di leasing | 2 | 3 | | | | Assicurazione mutua agricola | 1 | |
Fonte: Rapporto Bank of Algerian (Elaborazione propria)
Va precisato che l’assicurazione mutua agricola dal 2009 ha acquisito lo stato d’istituzione finanziaria. Le banche, che sono considerate private, presentano un capitale misto tra stato algerino ed investitori stranieri. Dunque si può desumere che lo stato algerino ha un ruolo importante all’interno degli intermediari finanziari; infatti, undici intermediari finanziari su ventinove totali sono pubblici. Inoltre, partecipa in alcune banche a capitale privato. Il settore bancario rappresenta uno degli elementi più vulnerabili dell’economia algerina. Anche se nel 1998 è stata concessa la licenza a quindici banche private, lo Stato domina il settore con circa il 90% degli assets, controllando le principali banche del settore (Banque Extérieure d’Algérie, Banque de l’Agriculture et du développement Rural, Crédit Populaire d’Algérie e la Banque de Développement Local). Nonostante un regolamento dell’Aprile 2005 vieta alle banche estere di finanziare le imprese del settore pubblico, la presenza d’intermediari esteri nel Paese è aumentata negli ultimi anni, e operano oggi in Algeria: Citibank, Société Générale Algerie, BNP Paribas, Algeria Gulf Bank, Calyon Banque, Natexis Banque e l’Arab Bank Algeria. La prassi di finanziare le grandi imprese di Stato generalmente in perdita, adottata dalle principali banche pubbliche, a condizioni che non rispecchino l’effettiva rischiosità della controparte, ha condotto ad alti livelli di non-performing loans (NPL). Alla fine del dicembre 2013, la rete di banche pubbliche conta 1094 agenzie, a fronte delle banche private di sole 315 filiali. Le banche pubbliche sono stabilite in tutte le wilayas (regione/provincia) mentre le banche private hanno sviluppato la loro rete soprattutto a nord. Molto probabilmente questa dislocazione è dovuta per la posizioni della città capitale dell’Algeria: Algeri si trova al Nord del paese, vicino a luoghi turistici quale Djémila, con presenza del mare. In media (banking ratio), ogni agenzia copre i bisogni di 30.000 abitanti, a conferma di una bassa densità e di un’intermediazione finanziaria tutta da incrementare. Il numero di conti aperti dalle banche ai clienti depositanti (conti attivi in dinari e valuta) e centri postali è di circa 2,6 nel 2013 conti per persona in età lavorativa contro 2,5 nel 2012. Il rapporto lordo attivi del settore bancario (banche e istituzioni finanziarie) rapportato con PIL ha raggiunto il 62,5% contro il 60,1% di fine 2012 e del 62,1% alla fine del 2011.
2.3 Credito all’economia
Il credito all'economia da parte delle banche e istituzioni finanziarie (prestiti ai residenti), compresi i prestiti non performing acquistati dal Ministero del Tesoro per l'emissione di titoli rappresentano il 50,0% del PIL non idrocarburo contro il 46,6% nel 2012. Il livello d’intermediazione bancaria sta gradualmente migliorando in termini di sviluppo della rete, anche se inferiore a quello di paesi del Mediterraneo vicini l’Algeria. Se il 2013 ha visto un ulteriore miglioramento di 6,8% bilanci delle banche, le banche pubbliche continuano a dominare con una quota relativa del 85,9% del totale delle attività contro il 86,4% nel 2012. Per quanto riguarda le banche private, la loro quota è del 14,1% per gli attivi bancari totali. All'interno di banche pubbliche, la prima banca rappresenta il 25,3% del totale attivo del settore e la seconda, rispettivamente, il 24,7% contro il 28,8% e il 24,9% alla fine del 2012; quindi c’è una diminuzione. Lo sviluppo delle operazioni con il resto del mondo rappresenta ancora l'elemento centrale della loro attività. L'anno 2013 ha registrato una crescita sostenuta dei prestiti concessi dalle banche. Il Tesoro non ha riacquistato sofferenze. La quota dei prestiti emessi dalle banche private è stato relativamente stabile rispetto al totale dei crediti distribuiti. I prestiti bancari totali sono pari a 154,5 miliardi di dinari alla fine del 2013, corrispondente ad un aumento degli stanziamenti del 20,3% contro il 16,8% nel 2012. La crescita dei prestiti al settore pubblico ha raggiunto il 19,3% contro il 21,2% per quelle del settore privato. Per quanto riguarda l'espansione del credito nel 2013 hanno contribuito molto le banche private, infatti, il loro contributo si attesta al 22,4% contro il 7,3% nel 2012. Di questo flusso dei prestiti hanno beneficiato esclusivamente le famiglie e le imprese private. L’andamento dei finanziamenti a medio e lungo termine è in crescita e raggiunge una quota relativa del 72,4% dei prestiti distribuiti contro 27,6% per i prestiti a breve termine. I mutui sono aumentati da 216,9 miliardi di dinari a fine 2011, a 259,1 dinari alla fine del 2012, per raggiungere 307,4 miliardi di dinari alla fine del 2013. La quota di mutui alle famiglie distribuiti dalle banche pubbliche è particolarmente importante (95%), soprattutto per quanto riguarda il contributo della cassa di risparmio (60,8%); le banche private nella distribuzione di mutui alle famiglie è ancora relativamente basso.
2.4 Solidità ed indici di redditività del settore bancario
L’Algeria non è stata colpita in maniera diretta dalla crisi finanziaria internazionale del 2007-2008, perciò la situazione del settore bancario è continuata a migliorare negli ultimi dieci anni. Dopo l'istituzione nel 2008 del nuovo quadro normativo in materia di capitale minimo, richiesto a banche ed istituzioni finanziarie, le banche private hanno dovuto rafforzarsi a partire dal dicembre 2009; anche lo Stato – proprietario ha preso parte a questo rafforzamento. Infatti, l'Algeria aderisce dal 2008 alla convenzione di Basilea II. Già dal 2002, in effetti, aveva aderito ai 25 principi cardine di Basilea I, aumentando il capitale minimo versato a 34 milioni di dollari. Molto probabilmente, anche se in maniera più lenta, l’Algeria convertirà anche verso Basilea III, infatti, l’agenda globale di riforma del settore richiesta da Basiela II non è ancora completa. Alla fine del 2013, i coefficienti di solvibilità delle banche sono comunque elevati, il primo (TIER1) è superiore al 15% e il secondo (relativo al patrimonio di vigilanza), oltre il 21%, tassi ben superiori alle norme raccomandate da Basilea III. La redditività delle banche sia pubbliche che private è comunque rassicurante: il rendimento del capitale (ROE) è del 19,0% nel 2013 e il ritorno sugli assets (ROA) del 1,7%. Il margine d’interesse è aumentato al 68,2% nel 2013 contro il 64,2% nel 2012, molto probabilmente per via dell’aumento dei prestiti. Il settore bancario è in eccesso di liquidità dal 2002, i depositi riguardano in gran parte titoli domestici, anche se è giusto ricordare che l’Algeria ha dovuto affrontare una crisi di liquidità nel 2008 che ha richiesto un massiccio sostegno. In effetti, come evidenzia il prof. Tutino, anche l’eccesso di liquidità è un rischio, se visto in una concezione più ampia. In questo caso il rischio non scaturisce dall’impossibilità o dalla difficoltà di mantenere il saldo finanziario positivo tra entrate ed uscite, ma dall’eventualità di poter impiegare a tassi di remunerazione meno adeguati i surplus della gestione finanziaria. La tendenza al rialzo nei crediti a medio e lungo termine ha fatto si che il rapporto di liquidità / totale attivo sia diminuito (40,5% a fine 2013 contro il 45,9% nel 2012), così come il rapporto tra attività / passività correnti liquide a breve termine (93,5% a fine 2013 contro il 107,5% di fine 2012). Il livello di sofferenze rispetto al totale dei crediti (crediti distribuiti e gli altri crediti inclusi nel calcolo di questo rapporto) diminuiscono gradualmente da 14,4 % nel 2011 al 11,7% nel 2012 e 10,5% nel 2013. I tassi di crediti NP delle banche private sono relativamente bassi (4,8% di fine 2013 contro il 5,2% di fine 2012). Invece, l'aumento delle sofferenze nelle banche pubbliche, che è apparso tra il 2003 e il 2007, è inerente alla concentrazione dei prestiti alle imprese private, soprattutto ai gruppi privati di fatto. Il tasso dei crediti non performanti al netto degli accantonamenti delle banche pubbliche è basso (3,7%). Sebbene il tasso di crediti non performing rimane elevato relativamente agli standard internazionali in questo settore, il tasso di sofferenze nette costituiti da provisioning (copertura dei crediti anomali) è solo il 3,4% per l'intero sistema bancario.
2.5 Istituti speciali, finanza islamica e microfinanza, centrale rischi e degli impagati.
2.5.1 Cassa di risparmio – un’istituzione specializzata
Le attività delle casse di risparmio ed i suoi indicatori sono integrati con i dati delle banche pubbliche. Si tratta di un istituto specializzato nel finanziamento immobiliare, cioè sviluppo immobiliare e acquisizione di nuove abitazioni con promotori pubblici o privati e nuove o vecchie abitazioni agli individui. Approvata nel 1997 per condurre operazioni bancarie, la cassa di risparmio ha progressivamente sviluppato in particolare il finanziamento della costruzione di abitazioni e l'acquisizione da parte d’individui.
Dal punto di vista della raccolta delle risorse, la cassa di risparmio, con il supporto della rete di filiali Algeria Post, che raccoglie quasi un terzo delle sue risorse, gioca un ruolo significativo. La cassa di risparmio utilizza i libretti e buoni fruttiferi, come i principali strumenti per la raccolta delle risorse. Alla fine del 2013, i risparmi erano pari a 1052,3 miliardi di dinari. Nel totale delle risorse raccolte nel 2013, la quota dei depositi vincolati, libretti e buoni fruttiferi compresi, è elevata (circa 97,2%). Le risorse dei risparmi provengono principalmente dal settore delle famiglie (98,1%). La cassa di risparmio distribuisce prestiti alle imprese di costruzione, molte delle quali nel termine e mutui finanziamenti a medio - lungo termine a favore delle famiglie come parte di proprietari di abitazioni. Prima del 2008 ha anche distribuito finanziamenti a medio termine alle famiglie per l'acquisto di altri beni durevoli, ma dal 2009 essa ha concentrato le proprie attività sulla finanza immobiliare. In totale, gli stanziamenti della cassa di risparmio per il settore pubblico e privato sono in crescita. Tuttavia, la distribuzione del credito da parte della banca di risparmio delle famiglie è fortemente condizionata dall’offerta di abitazioni soprattutto per le famiglie con redditi medi, e rimane ben al di sotto i depositi provenienti da abitazioni. In effetti, si potrebbe vedere una somiglianza con le casse di risparmio che esistono anche in Italia e che man mano stanno scomparendo per via dell’evoluzione della legislazione bancaria, che ha portato le casse di risparmio ad essere equiparate alle altre banche e quindi coinvolte in processi di fusione ed acquisizione. Anch’esse raccoglievano piccolo risparmio che poi remuneravano attraverso credito ipotecario e fondiario.
2.5.2 Finanza islamica
La finanza islamica è la finanza che sceglie di operare attenendosi alla prescrizione religiosa della Sharia, i principi religiosi dettati dal Corano. Le prime iniziative strutturate risalgono all’inizio degli anni Sessanta in Algeria ed Egitto, dove vennero costituite banche islamiche pubbliche. Il processo ha subito una netta accelerazione agli inizi degli anni Settanta quando venne istituita la Islamic Development Bank (IDP) con la missione di favorire nei paesi membri e nelle comunità musulmane uno sviluppo economico e sociale coerente ai principi coranici. Da allora sono sorte numerose altre istituzioni finanziarie in regioni islamiche e non. L’evoluzione ha visto il passaggio da strumenti finanziari elementari adoperati in operazioni commerciali bilaterali a forme più complesse quali l’emissione di titoli di debito e/o di capitale; preferiti ai primi, in quanto, consentirebbero un legame più stretto con l’economia reale. Il processo di diffusione di tale finanza ha registrato una relativa battuta d’arresto nel corso degli anni Novanta per diversi fattori, tra i quali: la riduzione degli introiti petroliferi, la frenata nella crescita del commercio mondiale, l’instabilità geo-politica, la crisi finanziaria nel Sud-Est Asiatico. Infatti, se in Algeria si può dire che è nata la finanza islamica non si è per nulla sviluppata trovando molti ostacoli e ad oggi troviamo una sola banca islamica la Banque Al-Baraka d’Algérie con circa l’1% degli attivi finanziari legati alla finanza islamica. Queste informazioni ci devono far riflettere, infatti, il 99% degli algerini è di religione musulmana. La motivazione potrebbe trovarsi nel fatto che nel corso del tempo sono cambiate le richieste degli investitori. Orbene, probabilmente la vecchia generazione algerina era molto più legata ai principi coranici rispetto alla nuova che, invece, preferisce una finanza più convenzionale, forse, perché risulta più facile trovare degli investitori esteri per lo sviluppo delle aziende.
2.5.3 Microfinanza
La realtà della microfinanza può rappresentare uno strumento di grande importanza d’inclusione finanziaria delle fasce a maggiore rischio d’esclusione e povertà nel mondo (anzitutto, le donne), di miglioramento del loro status familiare e sociale, oltre che economico. In questo ambito, tuttavia, i paesi MENA presentano molti ritardi e lo sviluppo della microfinanza è stato sinora meno accentuato che in altre parti del mondo. Infatti, in Algeria non esiste alcun programma di microfinanza.
2.5.4 Centrale dei rischi e degli impagati
Le centrali dei rischi e degli impagati sono state istituite dalla Banca d'Algeria dal 1995. Queste centrali sono gestite dalla Banca Algeria e costituiscono banche dati al servizio di banche ed istituzioni finanziarie. La completezza, l'affidabilità, l'integrità e la disponibilità delle informazioni fornite da banche e istituzioni finanziarie per la centrale, sono essenziali per queste unità, per aiutare a capire meglio i loro clienti e meglio valutare il loro rischio di credito. La disciplina legale delle centrali si è rafforzata con i regolamenti del 2010 per via di Basilea, infatti, la Banca d'Algeria, dal canto suo, ha rafforzato il meccanismo operativo per la segnalazione di crediti, includendo le dichiarazioni di prestiti alle famiglie, in preparazione alla nuova normativa. Per quanto riguarda l'impianto esistente, il regolamento che disciplina le dichiarazioni di credito è stato rafforzato, obbligando le banche e le istituzioni finanziarie a riferire alle centrali i crediti dubbi e non performing. Questo consente agli utenti della centrale di raccogliere informazioni qualitative per consentire loro di migliorare la valutazione, la gestione e il controllo dei rischi di credito. Tra il 2004 e il 2009 si è implementato un particolare sistema di consultazione a distanza nelle banche, istituzioni finanziarie e utenti della centrale. Dal 2007 si è deciso di creare una nuova centrale, integrando il rischio sui prestiti degli individui. Questo progetto si conforma agli standard internazionali. Il nuovo impianto permette consultazioni remote via rete web della gestione del rischio di credito. Esso integra il database gestito dall’impianto esistente e il database ripristinato sui prestiti alle famiglie in modo che possano, a partire dall'inizio della produzione della nuova centrale, tracciare la storia per una grande parte di mutuatari e produrre significativi rapporti di credito. Uno degli obiettivi principali è quello di stabilire, al servizio del sistema bancario e dell'economia nazionale, un quadro di gestione del rischio di credito che unisce prestazioni, trasparenza e tracciabilità. L'ammontare dei prestiti segnalato a dicembre 2013 (crediti accumulati e crediti per cassa di firma effettivamente utilizzati) ammontavano a 5,5 milioni di dinari circa contro i 4,5 milioni di dinari a fine dicembre 2012, in crescita quindi. Le attività e passività segnalate da banche e istituzioni finanziarie, alla fine del 2013, sono diminuite del 2% rispetto alla fine di dicembre 2012.
La centrale degli impagati è disciplinata da due regolamenti che riguardano: i termini per la regolarizzazione degli assegni insoluti, la durata del divieto di emissione degli assegni che passa da due a cinque anni e il ripristino della possibilità di emissione, responsabilità degli enti che non segnalano il mancato pagamento.
3. Sistema dei pagamenti: interbancario e al dettaglio
A livello internazionale, nel corso degli ultimi decenni, grandi passi avanti sono stati fatti nello sviluppo degli istituti bancari: questo ha determinato una diversificazione degli strumenti e dei mezzi di pagamento. Da febbraio 2006, è stato implementato un moderno sistema dei pagamenti (ARTS – Algeria Real Time Settlements), per importi superiori ad un milione di denari, che permette l’integrazione del mercato monetario e del mercato dei cambi, e da maggio 2006 un sistema di telecompensazione interbancaria (ATCI). Al sistema ARTS partecipano la Banca Centrale, le banche, il Tesoro pubblico, Algérie-Poste, Algérie Clearing per i pagamenti alla borsa ed il Centro di pre-compensazione interbancaria (CPI). La Banca d'Algeria ha, dal 2003, un mandato legale per verificare i sistemi di pagamento e con la nuova normativa di agosto 2010 ha ancora più ampi poteri in questo settore. Quindi, abbiamo con l’ARTS un sistema di pagamento interbancario, mentre con ATCI un sistema di pagamento al dettaglio, su cui ci soffermeremo principalmente. Questo consente, come gli altri sistemi di pagamento, di scambiare tutti i mezzi di pagamento di massa (assegni, cambiali, bonifici, addebiti diretti, transazioni di carte). Il sistema è gestito dal Centro Interbank preclearing (ICC), società per azioni, una filiale della Banca d'Algeria, il cui capitale è stato aperto alle banche. Il sistema funziona sulla base di compensazione multilaterale degli ordini di pagamento. L'architettura del sistema di ATCI include una fase di scambio continua degli ordini di pagamento tra i partecipanti, seguendo il profilo della giornata di scambio e una fase di calcolo delle posizioni nette multilaterali per partecipante prima della chiusura del giorno, scambio e fase di scarico per la liquidazione dei saldi netti sui conti di regolamento dei partecipanti. Dopo l'avvio del sistema, stanze di compensazione manuale sono state aperte per il trattamento dei controlli dei dati non standard. L'ultima stanza di compensazione manuale è stata chiusa all'inizio del 2012. Il sistema ATCI ha registrato 19,470 milioni di transazioni di pagamento contro 17,387 del 2012 per un importo totale di 12661,6 miliardi di dinari contro i 766,1 miliardi di dinari nel 2012 , con un incremento del 12% in volume e in valore del 7,5%. Le operazioni medie mensili sono state 1,622 miliardi contro 1,449 nel 2012 per un importo medio mensile di 1055,1 miliardi di dinari contro i 981,3 miliardi di dinari del 2012.
Il pagamento tramite assegno continua a predominare, infatti, questo strumento di pagamento rappresenta il 42,2% del totale delle transazioni. Il volume complessivo delle operazioni corrisponde ad una media giornaliera di 32.451 operazioni per un valore di 46.333 milioni di dinari.
Il volume delle transazioni con carta di credito è aumentato del 15,6% nel 2013, 4,570 milioni di operazioni contro i 3,953 nel 2012; queste transazioni rappresentano il 23,5% del totale delle transazioni di pagamento contro il 22,7% nel 2012. Un volume importante di transazioni è attuato con carta, effettuate dalla clientela di ATM appartenenti alle banche interessate e le Poste Algeria che non passano attraverso il sistema ATCI. Nel 2012, l'Algeria Post ha adottato misure per garantire che le sue carte siano accettate dai distributori di altre banche. Comunque le carte di credito sono accettate solo in alcune aree urbane. Attualmente, il governo stabilisce che gli stranieri che entrano in Algeria debbano cambiare 200 US$ in valuta locale. In entrata è necessaria la dichiarazione del totale della valuta estera introdotta. In uscita occorre mostrare la dichiarazione e presentare la relativa documentazione delle spese sostenute (fattura alberghiera ad es.).
Il volume di carta commerciale (cambiali e vaglia cambiari), rappresenta solo l'1,1% dei mezzi totali di pagamento scambiati nel sistema.
Conclusioni
Dalla lettura dell’elaborato, si evince che il sistema finanziario algerino è un sistema bank – based con una forte partecipazione statale. Questa situazione ha dei vantaggi ma anche notevoli svantaggi. Difficilmente una banca statale può fallire, ma data la presenza dello stato già in questo settore, le banche private non avranno nessuno aiuto in caso di difficoltà, a prova di ciò si è potuto leggere del fallimento di alcune banche private tra il 2003 al 2005. Inoltre, un ulteriore problema può rifarsi ai prezzi del petrolio cioè quando i prezzi del petrolio sono al loro prezzo di mercato lo Stato, attraverso le banche, tende a dare credito, ed è quello che successo per l’avviamento di micro-imprese a giovani imprenditori. Quando, però, il prezzo del petrolio è in diminuzione o lo Stato entra in crisi vi è la stretta sul credito e quindi il richiamo dei crediti concessi che non tutti possono ripagare subito e di conseguenza numero imprese falliscono. Tutto questo comporta che il sistema bancario algerino è molto debole.
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