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Alberto Burri
Alberto Burri nasce a Città di Castello (Perugia) il 12 marzo 1915. Inizialmente è medico chirurgo. va in gurrra e viene rapito e imprigionato in Texas. In prigione comincierà a dedicarsi all’arte. esponente dell’informale europeo. Le sue opere si intitolano muffe, catrame e gobbi. realizza le sue opere su tele estroflesse. Pittura materica (definizione data dal materiale che utilizza nelle sue opere). Precursore atre povera diffferenza con fontana: fontana crea dei buchi per creare una nuova dimensione, Burri crea delle ferite.

Alberto Burri - catrame 1949

Alberto Burri - sacco 1949 frammenti di sacco e di bandiera. sacco incollato sulla tela --> no cuciture. macchie rosse --> sangue --> morti in guerra utilizzo linea nera (poi diventerà una cucitura) Alberto Burri - sacco 1949 Alberto Burri - combustione sacco sacchi uniti e bruciati. i sacchi facevano riferimento agli aiuti che arrivavano all’italia povera da parte dell’america. Il sacco, contenitore del bene prezioso, in questo caso viene vuotato e diventa la nuova superficie dell’arte. richiamo alla tunica di san Francesco --> tunica che si trova ad Assisi buchi e rosso --> richiamo alle stigmate sacco 1954 su uno sfondo pittorico nero ed oro incolla sacco di juta. la cucitura ricorda il sanare (chirurgo in guerra). tende a rianimare i materiali attraverso le proprie paure.

Alberto Burri - combustione sacco

Alberto Burri - sacco 1954

Alberto Burri - combustioni Lo stupore per una combustione. Si perché ponendosi avanti ad una combustione di Alberto Burri per la prima volta, si rimane stupiti, positivamente colpiti o negativamente perplessi. Lo stupore arriva e coglie il fruitore nel vedere grandi sacchi tagliati, cuciti, dipinti e poi combusti. Burri ne ha visti tanti di sacchi di iuta nel campo di concentramento nel Texas in cui è stato rinchiuso per mesi. Nonostante li la vita non fosse difficile come nei campi nazisti o nei gulag sovietici, la privazione della libertà ha segnato profondamente l’artista. La combustione completa un’ opera naturale e artificiosa nel senso della disgregazione di qualcosa che già è disgregato, scomposto e ricucito con legami di fortuna.

Combustione legno Alberto Burri - combustionedella plastica fogli di plastica che creano uno spessore bruciati con la fiamma ossidrica. il fuoco diventa l’elemeno creatore studio materiale nuovo introduzione plastica in ambito artistiico sperimento la resistenza del materiale con il fuoco creo con la materia e non con il colore materia contro materia - rosso plastica

Combustione plastica

Alberto Burri -cretto Cetto nero e oro

Cretto di Gibellina Gibellina nuova nasce da una disperazione, da una tragedia, da un terremoto i cui resti sono ancora visibili, in parte sotto il Cretto di Alberto Burri, gigantesco monumento della morte che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città. Esso infatti sorge nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie, attualmente "cementificate" dall'opera di Burri. Dall'alto l'opera appare come una serie di fratture di cemento sul terreno, il cui valore artistico risiede nel congelamento della memoria storica di un paese. Il cretto è una tra le opere d'Arte contemporanea più estese al mondo.

Cretto di Gibellina

Lucio Fontana
Lucio Fontana nasce in Argentina nel 1891. Si iscrive come allievo di Adolfo Widt. Passaggio dal figurativo all’ astratto. Utilizza sia la terracotta che il gesso e sia il monocromo che il colore. Pubblica, insieme ad aòltri artisti, il Manifesto Blanco. Nel ‘47 a Milano fonda il Movimento spaziale. Concetto di spazio e tempo - Giotto --> prospettiva empirica - Brunelleschi --> prospettiva scientifica --> ricostruzione della realtà tridi mensionale su uno spazio bidimensionale - Prospettiva illusionistica --> figure che sembrano uscire dalla tela Lucio Fontana attraverso lo spazialismo supera questo problema --> TROVA LO SPAZIO OLTRE LA TELA. Lucio Fontana - Concetto spaziale 1956 Durante i primi esperimenti di pittura tridimensionale, Lucio Fontana continua l'attività di ceramista ad Albissola ed inizia a collaborare con architetti d'avanguardia. Negli anni '50 Lucio Fontana continua a lavorare intensamente al ciclo dei "Buchi", ma utilizza anche vetri, avviando il ciclo delle "Pietre". Spingendosi avanti nella sperimentazione, Fontana, oltre a forare, le tele vi applica colore, inchiostri, pastelli, collages, lustrini e frammenti di vetro. Nel 1957, in una serie di opere in carta telata, oltre ai buchi ed ai graffiti, appaiono, appena accennati, i primi "Tagli". A questo punto Lucio Fontana è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo: partecipa a manifestazioni internazionali a ritmo sempre più intenso; grandi musei e gallerie acquistano le sue opere. __________________________ spazio nella tela non solo reale ma anche virtuale. inserisce concetti spazio e tempo. rende la tela 3dimensionale. Concetto spaziale 1956

Concetto spaziale attesa

Concetto spaziale, IX Triennale, Milano 1951

Lucio Fontana -Concetto spaziale natura concetto di nascita semi di bronzo --> rappresentano la cavità dell’utero donarsi --> tipico della natura e dell’essere femminile

Lucio Fontana - Concetto spaziale fine di Dio a forma di uovo ho dei buchi l’uovo è anche simbolo di unione, di cosmo cosmo regolato da leggi proprie può essere visto anche come cosmo che però è stato rotto e quindi ha dato fine a Dio inizio e fine nello stesso tempo _________________________ “Concetti Spaziali” di Lucio Fontana ridanno fiato all’antico amore per l’astrazione algida e assoluta degli anni Trenta, quando esponeva alla galleria del Milione di Milano con Melotti, Licini, Rho, Radice, Magnelli. Sono superfici violate da tagli netti o da punte perforanti, che incidono la compattezza della materia per rivelare accessi nascosti all’intimità. Nei buchi slabbrati del ciclo “Fine di Dio” (1963), l’artista argentino percorre una strada tutta personale per ridefinire il rapporto spazio-superficiemateria, è la strada della totale invenzione, della creazione assoluta. “Per Fontana –scrive il critico Zeno Birolli - lo spazio ha un corpo. Con questa semplice certezza che gli viene da quello che vede, Fontana riesce a confondere davanti ai nostri occhi di ogni giorno, qualunque nozione di luogo, di tempo e di stato delle cose” .

Luciano Fabro
- Luciano Fabro nasce a Torino nel ‘36 e muore a Milano (punto d’incontro tra tantissimi artisti) nel 2007. - Casa degli artisti --> esponenti principali --> Lucio Fontana e Piero Manzoni - Fabro --> interessato al concetto di spazio e luogo Tubo fra i fiori 1965 - pensata per un giardino privato nel 2005 ricomposta e fatta un’applicazione - Tubo --> si colloca nello spazio --> misura lo spazio Concepita nel 1963 per un piccolo giardino di Milano - dove, però, non è stata mai collocata - l’opera nasce come dimostrazione pratica di una scienza sperimentale, che attraverso un metodo deduttivo-induttivo, interpreta e definisce i fenomeni naturali. Esattamente come accade in quest’opera, dove il tubo di ottone, mentre entra e si confonde con le piante, conferisce allo stesso tempo un ordine e una misura alla natura. Questa conoscenza empirica dello spazio è preliminare quanto essenziale ai fini della conoscenza della realtà e per estendere le possibilità d’azione dell’uomo. Da qui l’interesse per la geometria e le leggi dell’ottica, impegnate a dedurre misure e grandezze logiche dal caos dei fenomeni. Prometeo Dopo il disastro di Chernobil l’artista crea questa installazione. Pezzi di legno e aste da neve -lavoro nato dopo la tragedia di Cernobyl e interpretato dall’artista quale immagine della terra e della «nostra capacità di prendere ragione», dal momento che «la geometria non è che un razionalizzare la terra». In- cubo (spesso in questi anni gli artisti giocano con le parole) - Si tratta di un cubo con una struttura di legno e coperto di tela spessa. - Al cubo manca una faccia --> l’assenza di questa faccia consente l’ingresso da parte di chi è stato dedicato. - Cubo fatto a grandezza d’uomo. - Ripresa di Leonardo --> ripresa di Vitruvio --> Il canone di Policleto - Ambiente protetto - nessuno mi vede ma sento - rumori - luce Spazio che mi preserva dagli altri, ma che non mi divide dagli altri. Pavimento Tautologia 1967 Pulisce lo spazio che gli viene assegnato per l’esposizione e ci appoggia i giornali. L’opera implica un’idea di “azione” come esperienza dello spazio reale ed esibisce la tensione di tenere al meglio qualcosa, «di considerare il lavoro e di preservarlo, non per ostentazione, ma come fatto privato, cercare che non vada a finire in niente quella cosa che è costata lavoro». L’opera esprime il rispetto per una fatica banale quanto effimera qual è quella delle donne di casa.

Concetto spaziale Tautologia Due ambenti contigui identici l’uno all’altro. A separarli c’è una tela bianca di cui riusciamo a vederne il retro. La tela è più grande del buco della porta. Concetto spaziale --> titolo hche fa riferimento a Lucio Fontana L’installazione, in cui Fabro inizia a costruire e articolare lo spazio, si compone di due stanze identiche e adiacenti, comunicanti attraverso la luce di una porta. Questa è, però, ostruita da una grande tela bianca appoggiata al muro, che provocatoriamente mostra il verso e impedisce di fatto la visione sia del suo fronte sia della seconda sala. La chiusura prodotta dal quadro rompe imprevedibilmente l’indifferenza dello spettatore, creando una certa apprensione, una curiosità che lo porta a immaginare o dedurre l’aspetto dell’ambiente che non può direttamente percepire. La presenza della tela bianca, e ancor più la scelta del titolo, sono un esplicito riferimento al fondatore dello Spazialismo, Lucio Fontana, che ha intitolato tutti i suoi lavori, dai “tagli” ai “buchi”, Concetto spaziale. Il medesimo titolo ricorre anche in altre opere compiute da Fabro, per il quale la lezione di Fontana è stata la base di partenza per una ricerca sullo spazio empirico. Nello specifico, l’operazione di porre una tela fra i due ambienti è direttamente conseguente alla scoperta dello spazio al di là della superficie della tela, compiuta da Fontana tagliando quel convenzionale diaframma. L’opera approfondisce l’interesse di Fabro per la dimensione architettonica e dunque spaziale dell’arte. Io

Italia d’oro Italia corrotta, appesa ad un cappio. Italia ribaltata in senso politico. Italia ribaltata in senso geografico.

Mappa delle strade d’Italia Riccioli che richiamano il barocco.

Italia di cartoccio A livello formale L’Italia di cartoccio si costruisce sulla tensione delle arricciature del piombo: la sagoma interna scompare, avvolta da una materia che si dispone come un panneggio di sapore barocco. Il concetto di patria è lontano dai pensieri di Fabro: in lui rivive, piuttosto, la coscienza di un’altra storia, il trionfo e il declino della nostra cultura, alle varie fasi della quale egli guarda come ad una propria memoria, cercando di metterne in discussione alcuni aspetti e di scoprirne sempre nuove dinamiche. Nei confronti della storia si pone con sguardo ironico e analitico allo stesso tempo, soprattutto verso determinati modi di concepire la storia, verso le ideologie, i revisionismi, le grandi ed effimere esaltazioni che pretendono di spiegare il divenire delle azioni umane alla luce di un unico modello concettuale. Lo spirato

Italia all’asta - Si trova in Piazza del Plebiscito a Napoli. Gioco di parole che vuole dirci che l’Ialia si sta svendendo ; l’Italia si sta sempre più privatizzando ma non per il bene pubblico, bensì per il bene di pochi. Da un lato l’Italia è correttamente orientata da Nord a Sud, dall’altro è capovolta. L’Italia “dritta” è disseminata di cartelli con i nomi delle grandi aziende pubbliche italiane che sono state negli anni privatizzate. Sull’altro lato, i cartelli riportano invece nomi topografici di risonanza storica, come Nizza, Savoia, Campoformio, Bronte: luoghi che ricordano sconfitte, rinunce, scambi territoriali che hanno limitato e definito nel tempo la geografia del nostro Paese. L’Italia all’asta di Fabro contiene in sé molteplici possibilità di lettura, da quella letterale, che la mostra appesa a un pennone, a quella traslata di critica politica, denunciando un’Italia venduta o svenduta alla spicciola contro l’interesse stesso degli Italiani. Territori e ricchezze date a privati o a stati stranieri, in attesa che il popolo – forse, un giorno - ne rientri in possesso. Piede Sostegno. Omaggio all’elemento minimo dell’architettura. Il piede è il fondamento. Ripresa del barocco. Appoggiati stabilmente al pavimento, questi “piedi” sono una riflessione sul linguaggio, i materiali e gli elementi costitutivi della scultura, che sono il basamento e il monumento. Fabro inverte i termini del discorso e fa del basamento, che per consuetudine è il piede della scultura, il soggetto stesso e il fulcro delle sue opere, sottolineando il carattere architettonico del linguaggio scultoreo, nei confronti del quale il monumento è solo un fenomeno variabile per quanto seducente.

Giulio Paolini
- è uno dei pochi artisti abilissimo nello scrivere (testi sull’arte). - Arte povera e arte concettuale - Nasce a Genova nel 1940 - Da ragazzo si spsta a Torino Disegno geometrico 1960 - Tempera su tela bianca - Sembra l’inizio di qualcosa, l’opera però in realtà è finita. - Opera aperta - Opera che ci interroga sulla struttura dell’arte - L’artista ci lascia volutamente uno spazio bianco - Lui si sente figlio della tradizione pittorica ma specula su quelle che saranno le infinite possibilità future. Las meninias - Ultimo quadro di Velazquez - Quadro che inverte i rapporti mostrandci i personaggi più importanti riflessi nello specchio. Ultimo quadro di Velazquez 1968 - Paolini , alla giovane età di 26 anni, ci ripropone i sogggetti di quel quadro, ma visti da davanti.

Giovane che guarda Lorenzo Lotto - Opera originale del 1805 --> ritratti di Giovane di Lorenzo Lotto (24’enne) - Noi siamo l’artista, noi siamo Lorenzo Lotto. - Opera dal sapore romantico --> sguardo malinonico (rivolto a noi) --> nostalgia del passato --> gli occhi che guardano Lorenzo Lotto guardano al passato occhi --> macchina del tempo.

Elegia 1969 - La espone nel 1970 - Frammento dell’occhio del David di Michelangelo --> al centro del quale c’è uno specchio --> come in pistoletto --> opera antica unita ad un’ opera contemporanea (nel ‘70 Penone fa rovesciare gli occhi) - La visioe è simmetrica. Contiene il suo primo quadro. C’è però prospet tiva e quindi spazio. Mimesi 1975-76 - Mimesi significa copia - Due statue messe una difronte all’altra - Ricorda la Venere degli stracci di Pistoletto in posizione simmetrica --> in quell’opera la Venere non poteva vedere nessuno, se non degli stracci --> mentre in quest’ opera vede sè stessa. - Richiamo al mito di Narciso - Le Veneri sembrano specchiate --> cos’è reale e cos’è finto? --> l’arte può essere riproduzione - Percezione visiva - Le opere son tre: le due Veneri e lo spazio che viene a crearsi tra di loro.

Mai visto prima 1995 - Piramide di tele messe in modo alternato

La caduta di Icaro 1981 - Poltrone, spettatori, tele (retri delle tele con indumenti)

Giovanni Anselmo
- Apparentemente diverso da Paolini - Nasce a Borgofranco d’Ivrea nel 1934 Indaga la resistenza dei materiali Senza titolo 1967 - Plexiglas teso a ferro di cavallo mediante un pezzo di ferro

Torsione 1961 - Pezzo di mussola annodata ad un anello appeso ad una parete, infilato in una barra di metallo (appoggiato al muro) ruotato su sè stesso fino a raggiungere la massima torsione - La mussola avvitata rimanda ad un’opera barocca --> colonne tortili del Baldacchino del Bernini

Scultura che mangia 1968 - Blocco di granito che tiene legato a sè un blocco più piccolo grazie ad un filo di rame. Tra i blocchi c’è un cespo di lattuga.

Anselmo arriva all’arte grazie ad un’ EPIFANIA. Si avvicina all’arte quando comincia a sperimentare l’assenza.

La mia ombra verso l’infinito - Sulla cima dello Stromboli durante l’alba del 16 agosto del ‘65. - Dopo aver fatto questa foto decide di fare arte. - L’ombra diventa spirito. - Prima lavora sulla materia, dopo questa foto lavora sull’assenza (assenza che, se chiamiamo anima, acquista una sua fisicità) - Viandante sul mare di nebbia Friedrich *Romanticismo *Uomo visto di spalle che contempla la natura --> SUBLIME - Anselmo, che è anche un artista, guarda verso di noi che osserviamo la natura. - è come se Anselmo si fosse messo tra il viandante e la natura. Senso romantico tra il rapporto umano e la natura. Volutamente si colloca frontalmente, coì ci rende attivi. Dobbiamo suerare la presenza dell’artista e andare oltre. “La straordinaria storia di Peter Shlemen” la storia dell’uomo che vendette la sua anima al diavolo per una borsa d’oro. Anselmo, in nome dell’arte povera sospende la sua ombra. Intelligenza umana nella gravitazione universale 1969 Sottotitolo (e spiegazione): Venti fotografie scattate in successione a venti passi l’una dall’altra, camminando in direzione del tramonto. - Fotografie in bianco e nero scattate al tramonto - Assenza del colore --> ricerca della materia - Avvicinandosi il sole è nello stesso punto, quindi non tramonta. - Concetto di frammentazione --> frammento di infinito -->da questo concetto derivano le ultime opere. Particolare - In una stanza sono collocati due proiettori che proiettano a scritta “PARTICOLARE” che va a riflettersi su tutti gli oggetti e quindi anche sullo spettatatore. - Questo per indicare che siamo una piccola parte dell’universo.

Lato destro - Fotografia di Anselmo - La scritta “lato destro” è riportata sul lato sinistro della gola, che per lo spettatore è il lato destro. - Nasce dalla scritta fatta dal negativo dell’immagine - Coincidenza fra chi guarda e chi è guadato. - Il punto di vista dello spettatore diventa il punto di vista di Anselmo.

Alighiero Boetti
- Nasce nel 1940 e muore a Roma nel 1984. - Come tanti altri artisti partecipa al movimento dell’arte povera. - Non ha fatto l’accademia - Studia matematica e musica - Per sua propensione è affascinato dalla cultura mediorientale. - Un suo antenato era stato missionario nelle terre caucasiche nei primi anni 60 Microfono 1965 - Disegno su carta (a china) di oggetti industriali. - Tavolo, sedie, bottiglia, bicchiere, microfono - Rimando a Pistoletto e Anselmo

Oltre ai disegni fa anche scultura

Catasta1966 - Rimando alla minimal art

Manifesto 1967 - Opera ermetica - Artisti arte povera - A sx troviamo i nomi con lettere colorate, a dx la sua attenzione va verso la scrittura

Gemelli 1968 - A.B. riproduce due vlte la sua immagine (modificando i capelli) - Procedono verso lo spettatore tenendosi per mano - è una cartolina postale che invia ai suoi conoscenti - DA QUESTO MOMENTO NON SARà PIù ALIGHIERO BOETTI MA ALIGHIERO E BOETTI. - Le frasi che scrive sul retro delle cartoline sono un invito all’azione, anche se all’apparenza sembrano sciocche. - Il doppio sono gli opposti - Il doppio di Boetti è in primis il personaggio pubblico ed il personaggio privato. - I due possono essere il conscio e l’inconscio costretti a vivere nella stessa realtà - Se pensiamo che questi doppi sono corpo e anima, possiamo dire che sono presenza e assenza. - Narcisismo: i due si tengono per mano e quindi si amano - L’autore si presenta come duplce ma ossessionato dalla propria immagine. Viaggia molto. Arriva in Afghanistan --> rimane per più di un mese --> amore viscerale per questo posto Mappe dagli anni ‘70 in poi - il ricamo per l’oriente è come la scrittura per l’occidente - Apre una factory composta da donne afghane che ricamano delle mappe per lui - A. e B. afferma di non aver fatto niente --> quindi nega il concetto di artista - Vuole rappresentare il mondo - Queste mappe continuano fino agli anni ‘80 e continuano a cambiare in relazione ad ogni cambiamento di confine - Mappe che segnano, con il passare del tempo, cambiamenti epocali Il III codice è quello linguistico --> lettere latine e arabe

Io che prendo il sole a Torino il 19 gennaio 1969 1969 - Sagoma dell’artista realizzata con delle palle fatte con cemento a presa rapida in cui si vedono i segni delle mani dell’artista - Il corpo, elemento complesso, è fatto da piccoli pezzi tutti uguali (atomi) -Dal semplice al complesso, sia dal punto di viata strutturale che nel mondo delle idee --> le parole sono gli atomi del pensiero

Mettere al mondo il mondo 1972 - Su un foglio quadrettato ogni suo amico ricopre un quadretto con una stilografica blu e in alcuni punti lascia degli spazi bianchi - Soggettività dell’opera - Lui ci da degli strumenti, ora noi dobbiamo creare

1972 - Aggiungendo la “e” tra Alighiero Boettri, il suo nome può essere scomposto in 16 cifre che possono formare un quadrato. Questi sono tutti arazzi Immaginando tutto - Le lettere vengono inserite in quadrati Le cose nascono dalla necessità e dal caso Perdere la bussola

1977 --> pubblica “I fiumi più lunghi del mondo” --> opera che scrive insieme alla prima moglie.

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