...GIOVANNI 1 SOMMARIO 1. PREFAZIONE ………………………………….……………………………………3 2. INTRODUZIONE .............................…………………….………….......…………...4 3. PANORAMICA DEI MODELLI DI PROCESSO DECISIONALE...........................6 3.1. VISTA SEQUENZIALE …………………...................……...……………….... 6 3.2. VISTA DINAMICA ............................................................................................. 8 3.3. VISTA CONTINUA........................................................................................... 10 4. MODELLO CONCETTUALE E REQUISITI DI PROGETTAZIONE .................. 12 5. MAPPE ARGOMENTATIVE IN CSDM .................................................................16 5.1. Collegamento dei contributi di discussione agli oggetti geografici ..............................................................................................................................16 5.2. Mappe argomentative come strumenti gis collaborativi ..............................................................................................................................18 6. STRUMENTO SVILUPPATO...................................................................................21 6.1. Considerazioni sulla progettazione ......................................................................21 6.2. Supporto di visualizzazione e interazione ...........................................................23 6.3. Progettazione del processo sequenziale ......................................
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...che Nakasone aveva espresso pubblicamente era un’idea molto diffusa tra i giapponesi e la costituzione nipponica stessa non riconosce alcuna minoranza. Il cosiddetto “mito dell’omogeneità” - una razza, una lingua, una cultura – è in realtà un’invenzione di chi, a fine ‘800, si trovò a dover unificare un Paese diviso in province scarsamente in contatto tra di loro, e creare a tavolino un’identità nazionale fino allora inesistente tra una popolazione di fatto eterogenea, per gettare così le basi del moderno stato-nazione che avrebbe rapidamente conquistato la scena mondiale. Non è risaputo il fatto che il Giappone abbia sperimentato nel passato delle discriminazioni, che continuano tutt’oggi, contro un gruppo del tutto non distinguibile in senso fisico dal resto della popolazione, ma la cui segregazione è stata a lungo giustificata in termini razziali. La storia dei fuori casta in Giappone, come quella di molte classi sociali basse in generale, è poco documentata. Le testimonianze disponibili sono state scritte da un’elite minoritaria che viveva intorno alla capitale o nei maggiori villaggi e quindi non registrano fedelmente la cultura delle comunità nelle campagne. Poiché i fuori casta sono ideologicamente al di fuori della...
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...CORSO DI LAUREA IN SCIENZE INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE Cattedra di Storia dell’Organizzazione Internazionale Metodologia e Tecnica del Negoziato Vittorio A. Farinelli: vittorioamedeo@tiscalinet.it PRIMA DI PARLARE, TACI Raccomandazione della Repubblica di Venezia ai propri diplomatici 2 INDICE Validità di una intesa, “yesable proposition” e controproposte……………… Il negoziato basato sul merito Le persone………………………………………………………………… Gli interessi……………………………………………………………….. Le opzioni………………………………………………………………… - brainstorming………………………………………………… - sistema circolare……………………………………………… - testo unico……………………………………………………. I criteri……………………………………………………………………. Il negoziatore come “problem solver”………………………………………… Errori negoziali ricorrenti……………………………………………………... La comprensione ………………………………………………………………. L’arma del silenzio……………………………………………………………... Cibo e negoziato……………………………………………………………… Le fasi del negoziato I preliminari………………………………………………………………. L’incontro…………………………………………………………………. Principi validi in ogni circostanza…………………………………………. Consigli pratici……………………………………………………..……… Immaginare d’essere la controparte………………………………………. La comunicazione Corporea………………………………………………………………….. Orale………………………………………………………..…………….. Scritta…………………………………………………………………….. - autocertificazione…………………………………………….. - linguaggio burocratico……………………………………….. Tradotta…………………………………………………….…………….. Parole, espressioni e comportamenti che facilitano/ostacolano l’intesa…... Quando il...
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...RIASSUNTO DI APPUNTI DI ECONOMIA INDUSTRIALE Capitolo 2; Mercato e gerarchia Ronald Coase nel 1937 effettuò una ricerca sulla ragione che spinge i soggetti a preferire l’impresa al mercato, , intesi entrambi come modi alternativi di organizzazione dell’impresa. L’impresa ha nell’imprenditore e nella gerarchia lo strumento di coordinamento e allocazione delle risorse, mentre il mercato fa perno sul sistema dei prezzi. Secondo questa teoria, alle imprese converrebbe internalizzare ogni parte produttiva fino a quando i costi marginali che ne deriverebbero eguaglieranno quelli di esternalizzazione, dopo di che l’outsourcing diventerebbe la formula con più benefici. COSTI DI TRANSAZIONE: una transazione ha luogo quando tra due o più soggetti si ha uno scambio di beni, presenta tre presupposti; l’oggetto, le parti e la struttura organizzativa. La struttura organizzativa rappresenta l’ordine organizzativo e contrattuale della transazione, l’ordine contrattuale rappresenta l’ambito giuridico entro i quali la transazione viene perfezionata, mentre l’ambito organizzativo rappresenta piuttosto le risorse impiegate per la negoziazione. Non a caso l’efficienza della giustizia costituisce un prerequisito essenziale per lo sviluppo degli scambi, si può definire quindi che un minor costo di transizione può essere dovuto a una maggior efficienza della giustizia. L’obbiettivo della struttura organizzativa è quella di ridurre l’incertezza tra le parti, favorendo la stabilità e l’armonizzazione...
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...politica e amministrazione nel processo di privatizzazione del pubblico impiego Il dibattito in Italia sulla privatizzazione del pubblico impiego si deve, in origine, ad un autorevole studioso, Massimo Severo Giannini. Questo illustre giurista, divenuto anche Ministro per la Funzione Pubblica negli anni 1979-1980, affermava già da tempo, sulla base della distinzione tra rapporto organico e rapporto di servizio, la mera occasionalità storica, e non necessità giuridica della generale regolazione unilaterale e pubblicistica del lavoro pubblico1. Da questo punto di vista, l’autore citato, nel denominato rapporto Giannini – sui principali problemi della amministrazione dello stato propone come soluzione la privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico. In proposito, Giannini si chiede se un’altra strada praticabile non sia quella di privatizzare i rapporti di lavoro con lo Stato non collegati all’esercizio della potestà pubblica, mantenendo come rapporto di diritto pubblico solo quello di coloro ai quali tale esercizio è assegnato o affidabile, ovvero gli attuali direttivi e dirigenti.2 U. CARABELLI e M. T. CARINCI (a cura di), Il lavoro pubblico in Italia, Bari, 2010, p. 34. 2 M.S. GIANNINI, Rapporto sui principali problemi della amministrazione dello stato, 16 novembre1979. Documento disponibile su: www.tecnichenormative.it. Osserva in proposito S. CASSESE (Lo stato dell’amministrazione pubblica a vent’anni dal rapporto Giannini, in Giornale di diritto amministrativo, 2000, p. 99)...
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