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Oligopolio

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Introduzione

Competizione à la Bertrand

Competizione à la Cournot

Grafici

Cap. 7 - Concorrenza oligopolistica
Economia e organizzazione industriale - Parte B (Pasqualina Arca)

Economia e organizzazione industriale - Parte B (Pasqualina Arca) Cap. 7 - Concorrenza oligopolistica

Introduzione

Competizione à la Bertrand

Competizione à la Cournot

Grafici

Introduzione
• Concorrenza perfetta e monopolio sono i due casi estremi delle

forme di mercato.
• Nel mondo reale molti mercati corrispondono a situazioni

intermedie in cui il numero di imprese è maggiore di uno ma inferiore a un numero molto molto grande
• Questa situazione intermedia in cui ci sono pochi concorrenti è

l’oligopolio e nel caso in cui le imprese nel mercato sono solo due si parla di duopolio.
• Nei mercati oligopolistici vi è interdipendenza strategica tra

imprese.
• Le principali variabili strategica a disposizione delle imprese

sono il prezzo e la quantità

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La variabile strategica è il prezzo

Il modello con due imprese
• N◦ di imprese 2 ⇒ i=1,2. • Prodotto omogeneo (i beni sono perfetti sostituti). • Costo marginale (MC) di produzione costante e identico per

entrambe le imprese: MC1 = MC2 = c.
• Domanda di mercato lineare pari a D(p) dove p è il prezzo di

mercato
• Le imprese fissano simultaneamente il prezzo di vendita: p1 , p2 . • Questo modello appartiene alla categoria dei giochi statici.

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La variabile strategica è il prezzo

Il modello con due imprese

INTUIZIONE Dato che è un mercato di beni omogenei e ci sono solo due imprese nel mercato, l’impresa che fissa il prezzo più basso serve tutto il mercato, ossia l’intera domanda.
• Se p1 < p2 ⇒D1 (p1 , p2 ) = D(p) e D2 (p1 , p2 ) = 0 1 • Se p1 = p2 = p ⇒D1 (p1 , p2 ) = D2 (p1 , p2 ) = 2 D(p)

• Definiamo p M il prezzo di monopolio e p C il prezzo di

concorrenza perfetta.

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La variabile strategica è il prezzo

Strategie ottime e payoff
Giocatore 1

• Se p2 > p M

 p1 = pM = p  ⇒ D1 (p1 , p2 ) = D(p)   π1 = π M  p1 < p2  ⇒ D1 (p1 , p2 ) = D(p)   π1 < π M

• Se MC < p2 < p M

 p1 = MC > p2  • Se p2 < MC ⇒ D1 (p1 , p2 ) = 0   π1 = 0
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La variabile strategica è il prezzo

Strategie ottime e payoff
Giocatore 2

• Se p1 > p M

 p2 = pM = p  ⇒ D2 (p1 , p2 ) = D(p)   π2 = π M  p2 < p1  ⇒ D2 (p1 , p2 ) = D(p)   π2 < π M

• Se MC < p1 < p M

 p2 = MC > p1  • Se p1 < MC ⇒ D2 (p1 , p2 ) = 0   π2 = 0
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La variabile strategica è il prezzo

Funzione di reazione e equilibrio di Nash
Analisi grafica

• Per ogni scelta del giocatore 1 esiste una scelta ottimale del

giocatore 2 e viceversa.
• Siamo in grado di conoscere la funzione di reazione

dell’impresa i-esima: pi∗ (p−i )

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La variabile strategica è il prezzo

Funzione di reazione e equilibrio di Nash
Analisi grafica

• Un equilibrio di Nash-Bertrand è una coppia di prezzi tale che

nessuna impresa può aumentare il proprio profitto cambiando unilateralmente il proprio prezzo. • L’unico equilibrio di Nash-Bertrand possibile è p=MC.
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La variabile strategica è il prezzo

Funzione di reazione e equilibrio di Nash
Analisi logica

• Perchè p=MC è un equilibrio di Nash? • Supponiamo che il prezzo di equilibrio del mercato sia p > MC.
1 • Il profitto di entrambe le imprese sarebbe: πi = 2 D(p )(p − MC)

dove i = 1, 2

• Se l’impresa 1 fissasse un prezzo p1 = p − ε il cui valore di ε è

infinitesimamente piccolo, i profitti dell’impresa 1 sarebbero: π1 = D(p − ε)(p − ε − MC), in quanto otterrebbe tutta la domanda.

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La variabile strategica è il prezzo

Funzione di reazione e equilibrio di Nash
Analisi logica

• L’impresa 2 potrebbe agire nello stesso modo dell’impresa 1. • Le imprese hanno incentivo a deviare riducendo il proprio prezzo

(anche di un ε infinitesimamente piccolo) rispetto a quello del concorrente per ottenere tutta la domanda e aumentare i propri profitti.
• Solo fissando p = MC non esiste più nessuna deviazione

profittevole. Infatti con prezzi al di sotto del costo marginale le imprese farebbero profitti negativi.

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La variabile strategica è il prezzo

Analisi dell’equilibrio: il paradosso di Bertrand
• Quando le imprese hanno la stessa funzione di costo e i costi

marginali sono costanti in equilibrio le imprese scelgono la ∗ ∗ stessa strategia (equilibrio simmetrico): p1 = p2 = MC = p
• Si noti che l’equilibrio Nash-Bertrand con due imprese

corrisponde all’equilibrio di concorrenza perfetta.
• Nel modello di Bertrand sono sufficienti 2 sole imprese per

garantire la concorrenza perfetta. All’aumentare del numero delle imprese il risultato non cambia. • Questo risultato non è realistico infatti nella realtà osserviamo che:
• le imprese oligopoliste realizzano profitti positivi (e non nulli) • ad un aumento del numero delle imprese di un mercato

corrisponde una riduzione il prezzo di mercato.

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La variabile strategica è il prezzo

Spiegazioni al paradosso di Bertrand
• Nella realtà ci sono situazioni in cui se l’impresa riduce il prezzo

rispetto a quello del concorrente tuttavia non ottiene tutta la domanda oppure non è conveniente per l’impresa ridurre il prezzo rispetto a quello del concorrente.
• Se esiste differenziazione del prodotto una concorrenza sui

prezzi non spinge necessariamente i prezzi al livello del costo marginale.
• Se la concorrenza tra imprese è dinamica (più periodi), la

riduzione del prezzo rispetto a quello del concorrente potrebbe dare inizio ad una guerra di prezzo. La strategia di ridurre il prezzo consentirebbe all’impresa che devia di ottenere l’intera domanda solo nel breve periodo.
• Un’altra spiegazione è che le imprese hanno vincoli di capacità

produttiva e non sono in grado di soddisfare tutta la domanda.
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La variabile strategica è il prezzo

Vincoli di capacità produttiva
• Modifichiamo il modello iniziale assumendo che ogni impresa è

vincolata nella capacità produttiva che è ki .
• Le impese vendono un bene omogeneo e hanno gli stessi costi

marginali che sono costanti e assumiamo pari a zero
• Se D(pi ) > ki ⇒ l’impresa i può vendere solo ki . • Assumiamo p2 > p1 e D(p1 ) > k1 , allora: • l’impresa 1 vende k1 ; • l’impresa 2 vende D(p2 ) − k1 se la differenza è positiva, e zero in caso contrario. • la domanda residua per l’impresa 2 è positiva solo se k1 è sufficientemente piccolo.

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La variabile strategica è il prezzo

Vincoli di capacità produttiva
• Definiamo P(Q) la funzione di domanda inversa, ossia l’inverso

di D(p).
• k2 > k1 sono rispettivamente la capacità produttiva dell’impresa 2

e 1.
• P(k1 + k2 ) è il prezzo tale che se fissato dalle imprese, la

domanda totale uguaglierebbe la capacità produttiva totale.

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La variabile strategica è il prezzo

Strategie ottime e equilibrio
• Qual’è il prezzo di equilibrio? • Supponiamo che l’impresa 1 fissi un prezzo p1 = P(k1 + k2 ).

L’impresa 1 vende tutta la sua capacità produttiva facendo profitti π1 = k1 ∗ p1 .
• L’impresa 2 può vendere sino a k2 . A quale prezzo? • Se l’impresa 2 decidesse un prezzo p2 = p1 = P(k1 + k2 )

venderebbe k2 facendo profitti π2 = p2 ∗ k2 .
• Se l’impresa 2 decidesse un prezzo p2 < p1 = P(k1 + k2 )

venderebbe k2 in quanto vincolato dalla capacità produttiva e farebbe profitti: π2 = p2 ∗ k2 . π2 < π2 perchè p2 < p2 .
• Se l’impresa 2 decidesse un prezzo p2 > p1 venderebbe una

quantità q2 inferiore alla propria capacità produttiva. Infatti a tale prezzo la domanda dell’impresa 2 è inferiore.
• E i profitti?
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La variabile strategica è il prezzo

Strategie ottime e equilibrio

• La curva dei ricavi marginali è inferiore al costo marginale. Per

ogni quantità q2 < k2 l’impresa può aumentare i propri profitti riducendo il prezzo.
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La variabile strategica è il prezzo

Strategie ottime e equilibrio

• L’impresa 2 massimizza il profitto quando vende tutta la capacità

produttiva al prezzo p2 = P(k1 + k2 ) = p1 .
• Lo stesso ragionamento vale per l’impresa 1. La sua migliore

strategia è fissare p1 = P(k1 + k2 ).
• Con vincoli di capacita produttiva di piccole dimensioni i prezzi

di equilibrio sono maggiori dei costi marginali.
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La variabile strategica è la quantità

Dalla strategia di prezzo alla strategia di quantità
• Nel modello di Bertrand con vincoli di capacità produttiva la

capacità produttiva delle imprese era data. La migliore strategia data la strategia dell’altra impresa è quella di fissare un prezzo che pulisce il mercato. Ossia a quel prezzo la domanda totale eguaglia la produzione totale.
• Possiamo pensare al modello di Bertrand come alla situazione in

cui le imprese devono decidere la propria strategia di prezzo dopo aver fissato la propria capacità produttiva.
• Prima della decisione strategica sul prezzo da applicare le

imprese devono quindi decidere quanto produrre.

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La variabile strategica è la quantità

Dalla strategia di prezzo alla strategia di quantità
• Anche nel decidere quanto produrre, le imprese interagiscono

strategicamente e la quantità scelta da un impresa influenza la decisone su quanto produrre dell’altra impresa.
• La competizione sulle quantità delle imprese è descritta dal

modello di competizione à la Cournot.
• Possiamo quindi immaginare che le imprese si trovino ad

operare in due periodi:
• nel primo periodo le imprese competono à la Cournot fissando la

propria capacità produttiva simultaneamente;
• nel secondo periodo le imprese competono à la Bertrand fissando i

prezzi simultaneamente.

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La variabile strategica è la quantità

Il modello con 2 imprese

• Mercato di beni omogenei con 2 imprese. • Le imprese hanno la stessa funzione di costo e costi marginali

costanti pari a c.
• Le imprese scelgono simultaneamente quanto produrre: q1 e q2 . • Le imprese fissano la quantità che massimizza il loro profitto

tenendo conto anche delle quantità fissate dal proprio concorrente.

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La variabile strategica è la quantità

Il modello con 2 imprese

INTUIZIONE Data la quantità ottima decisa dalle imprese i prezzi di equilibrio sono tali da eguagliare la quantità domandata alla quantità offerta dalle imprese: p1 = p2 = P(q1 + q2 ) (Grafico 1).
• La funzione di profitto dell’impresa i-esima è:

πi = qi [P(q1 + q2 ) − c] dove P(q1 + q2 ) è la funzione di domanda inversa

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Grafici

La variabile strategica è la quantità

Strategia ottima e domanda residua
Impresa 1

• Supponiamo che l’impresa 1 pensi che l’impresa 2 produrrà la

quantità q2 . Qual’è la quantità ottimale per l’impresa 1?
• Dobbiamo analizzare la domanda residua dell’impresa 1, che si

ricava sottraendo P2 (q2 ) dalla domanda inversa di mercato.
• La domanda residua d1 (q2 ) esprime la relazione tra quantità

prodotta dall’impresa 1 e il prezzo per un dato valore di q2 .
• La domanda residua rappresenta la domanda residua

dell’impresa 1 dopo che l’impresa 2 ha già servito il mercato.
• L’impresa 1 si comporta come se fosse un monopolista la cui

domanda è la domanda residua.
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La variabile strategica è la quantità

Strategia ottima e domanda residua
Impresa 1
∗ • La quantità ottima dell’impresa 1 dato q2 , q1 (q2 ), è la quantità

tale che RM = c (Grafico 2).
• Per l’impresa 1 esiste una risposta ottima (quantità ottima)
∗ q1 (q2 ) per ogni quantità q2 dell’impresa 2.

• Se q2 = 0 allora d1 (0) = D e l’impresa 1 sceglie la quantità di
∗ monopolio: q1 (0) = q M (Grafico 3a).

• Se l’impresa 2 sceglie la quantità di concorrenza perfetta q2 = q C

(che corrisponde all quantità tale che p = c) allora l’impresa 1 ∗ sceglie di produrre zero: q1 (q C ) = 0. Zero è il punto in cui RM = c (Grafico3b).

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La variabile strategica è la quantità

Funzione di reazione
Impresa 1

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Grafici

La variabile strategica è la quantità

Strategia ottima, domanda residua e funzione di reazione
Impresa 2

• Come si comporterà l’impresa 2 date le quantità scelte

dall’impresa 1?
• L’impresa 2 è simmetrica all’impresa 1 (stessa funzione di costo).

Stesse strategie ottime. La funzione di reazione dell’impresa 2 è simmetrica a quella dell’impresa 1(Grafici 5a e 5b).

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Grafici

La variabile strategica è la quantità

Equilibrio Nash-Cournot

• In equilibrio le imprese producono la stessa quantità (equilibrio

simmetrico)
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Modelli a confronto

Monopolio, duopolio e concorrenza perfetta

• Il duopolio è una forma di mercato intermedia tra monopolio e

concorrenza perfetta. Che relazione esiste quantità e prezzi tra le diverse forme di mercato?
• La quantità totale di Cournot è maggiore della quantità di

monopolio ma inferiore a quella di concorrenza perfetta (Grafico 7).
• Il prezzo di duopolio è inferiore a quello di monopolio ma

superiore a quello di concorrenza perfetta.

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Figura: Grafico 1

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Figura: Grafico 2

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Figura: Grafico 3.a

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Figura: Grafico 3.b

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Grafici

Figura: Grafico 5.a

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Figura: Grafico 5.b

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Figura: Grafico 7

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Principios de La Economia

...Capitulo 1: los diez principio de la economía. Economía: es el estudio del modo en que la sociedad gestiona los recursos Escasez: carácter limitado de los recursos de la sociedad. Diez principios: • Como toman decisiones los individuos 1º principio: los individuos se enfrentan a disyuntivas. “El que algo quiere, algo le cuesta” Eficiencia: la sociedad aprovecha de mayor manera posible sus recursos escasos. Equidad: la prosperidad económica se distribuye equitativamente entre los miembros de la sociedad. Tarta económica y equidad es el como se reparten los recursos, para esto hay medidas, como la asistencia social, el seguro de desempleo o impuesto a la renta. 2º principio: el costo de una cosa es aquello a lo que se renuncia para conseguirla, se deben comparar los costos y beneficios. Costo de oportunidad: aquello a lo que debe renunciarse para conseguir algo 3º principio: las personas racionales, piensan en términos marginales. Cambios marginales: pequeños ajustes adicionales en un plan de acción. 4º principio: los individuos responden a incentivos. Los incentivos llevan a cambiar la conducta que puede ser positiva o negativa. • Como interactúan los individuos. 5º principio: el comercio puede mejorar el bienestar de todo el mundo. Cuando dos personas o empresas compiten todos se benefician. 6º principio: los mercados normalmente constituyen un buen mecanismo para organizar la actividad económica. Ejemplo: comunismo:...

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Marketing Strategic

...1-EL MERCADO MATRIZ DE SITUACION DE LA DEMANDA |ESTADO DE LA DEMANDA |DESCRIPCION DEL ESTADO |PAPEL A REALIZAR EN EL |ESTRATEGIA | | | |MARKETING | | |DEMANDA NEGATIVA |Todos o casi todos los elementos |DESMITIFICAR LA DEMANDA |CONVERSION | | |importantes de un mercado desaprueban el | | | | |producto o harían todo lo posible por no | | | | |consumirlo | | | |AUSENCIA DE DEMANDA |Todos o casi todos los elementos |CREAR LA DEMANDA |ESTIMULAR | | |importante de un mercado potencial se | | | | |muestran indiferentes o desinteresados | | | | |por el producto | | | |DEMANDA LATENTE |Un número importante de personas |DESARROLLAR...

Words: 5344 - Pages: 22

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Industria Tabacalera

...Hernandez debe de analizar la industria y su entorno para poder decidir si el potencial de esta industria es suficientemente significativo para que valga la pena invertir en ella ($1,000,000) Industria Tabacalera • EUA es uno de los mayores mercados de puros en el mundo • Está pasando por estado de transformación y ha comenzado de decrecer la venta en el mercado mundial • Para Cuba es de suma importancia la exportación de tabaco en su economía Competencia • Tiene 2 grandes corporaciones: Altadis y Swedish Match • Altadis: o Unión de Tabacalera Española y Seita, quienes eran los mas grandes compradores de habanos producidos en Cuba, 40% de las exportaciones o Las mayores fuentes de financiamiento para los habanos producidos en Cuba o Los mayores compradores de hojas de tabaco producidas en Cuba o Por separado dominan las exportaciones cubanas, hoy es la compañía mas grande tabacalera en el mundo. • Swedish o 2da mas grande compañía de puros en el mundo o Posee los derechos de mercado en USA de muchas de los puros de marca cubana no producidos en Cuba o Poseen el puro de alta calidad de mayor venta en USA, Maconado Marcas • Las más reconocidas son Cohiba, Montecristo, Romeo y Julieta • Dada la importancia de las marcas, la amenaza para los habanos de Cuba son la piratería de marcas y falsificaciones El entono económico de Cuba • USA importa 1/3 del mercado de azúcar • USA aplicó un embargo comercial y financiero a Cuba en 1962 y dejó de importar azúcar •...

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Analisis Dupond

...Investigación #1 Gestión Financiera I Por: Yessiel Garcia Mayorca, 8-817-6 ¿Qué son activos circulantes? Respuesta. Un activo circulante es un bien o derecho líquido o que puede convertirse en líquido en menos de un año. Es decir, es el dinero que una empresa tiene más o menos disponible para usar en cualquier momento. De ejemplos. -caja chica, -bancos, -mercancía en transito, -suministro de oficina y -adelantos dados a proveedores ¿Qué son activos fijos? Respuesta. Un activo fijo es un bien de una empresa, ya sea tangible o intangible, que no puede convertirse en líquido a corto plazo y que normalmente son necesarios para el funcionamiento de la empresa y no se destinan a la venta. De ejemplos. -bienes inmuebles, -maquinaria, material de oficina, etc. Se encuentran situados en la parte derecha del balance de situación. También se incluyen dentro del activo fijo las inversiones en acciones, bonos y valores emitidos por empresas afiliadas. ¿Qué es valor presente neto? Respuesta. Es la diferencia del valor actual de la Inversión menos el valor actual de la recuperación de fondos de manera que, aplicando una tasa que corporativamente consideremos como la mínima aceptable para la aprobación de un proyecto de inversión, pueda determinarnos, además, el índice de conveniencia de dicho proyecto. ¿Qué es valor futuro? Respuesta. Es la cantidad de dinero que alcanzará una inversión en alguna fecha futura al ganar intereses...

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Royal Caribean Cruises Case

...ROYAL CARIBBEAN CRUISES I. HECHOS. Los hechos que se enlistan a continuación contienen la información incontrovertible mencionada en la lectura con la finalidad de plasmar las ideas principales que componen este caso de estudio. * Royal Caribbean Cruises (RCC) es la segunda empresa más grande de la industria con 40 cruceros. Esta idea permite dimensionar el tipo de empresa en que se centra el texto para tener un mayor entendimiento del caso, para comprender las fortalezas que la han llevado hasta ahí, así como las oportunidades para llegar al primer lugar. También nos habla de que se trata de una empresa multimillonaria con la capacidad de poseer diversos cruceros. * RC tiene 6 marcas de cruceros: Royal Caribbean International, Celebrity Cruises, Pullmantur, Azamara Cruises y CDF Croisieres de France y TUI. Se representa una de las principales necesidades de los competidores en la industria, que consiste en tener diferentes divisiones que se enfoquen a sectores de mercado específicos, pues cada uno de ellos requiere tartos y servicios diferentes. El tener líneas enfocadas a cada sector, le permite a la empresa tener mayor participación de mercado. * La industria de los cruceros es una industria multibillonaria global de entretenimiento y vacaciones. Permite dimensionar el tamaño de la industria que trata el caso y las oportunidades económicas que ello representa para las empresas, lo que se ha reflejado en una creciente competencia por parte de...

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Atlantic Computer: a Bundle of Pricing Options

... una ventaja competitiva que perdura por un espacio de tiempo significativo. Tanto para Coca Cola como para Pepsi, lo que representa una verdadera amenaza, son principalmente las acciones que pueda tomar una de ellas, las que erosionan el modelo de negocios de la competencia (Coca Cola en el caso de Pepsi y viceversa). Para luchar contra ello, una alternativa que se ve conveniente, para el caso de Coca Cola por ejemplo, es inventar algo que sea difícil de copiar; en el caso de Coca Cola, por ser la primera marca en el mercado de bebidas carbonadas (CSD), resulta ser la posición de mercado privilegiada que tiene, pese al cercano segundo lugar de Pepsi. Respecto a la guerra de precios, en el caso de este mercado, donde se ve un claro Oligopolio por parte de Coca Cola y Pepsi, considerando el reconocimiento de cada marca y el posicionamiento de cada una en la mente del consumidor, resulta perjudicial, ya que el consumidor se acostumbró a pagar por esos precios y por tanto, ambas resultarían perjudicadas y no una por sobre la otra. La estrategia que siguió Coca Cola tras la amenazante presencia de Pepsi (ventas), como un gran remedio a un gran mal, resultó un fracaso del que afortunadamente salió la empresa gracias a la solidez de la compañía, quien se permitió ese desacierto. Esta decisión evidentemente no había considerado que la bebida Coca Cola, en sí, representaba un intocable icono para los consumidores norteamericanos. El afán por derrotar a Pepsi, pudo costarle mucho...

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Las 5 Fuerzas Competitivas de Porter

...y ayuda a localizar donde se encuentra el poder en tu negocio. Rivalidad entre competidores: Son las empresas que compiten en un mismo sector del mercado, ya sea porque ofrecen un mismo producto u ofrezcan un mismo servicio. Cabe mencionar que entre mayor sea la competencia, menor la posibilidad de obtener más ganancias con ello, por lo tanto se vuelve un negocio con poca rentabilidad. Para medir la intensidad de competencia, hay factores que se deben tomar en cuenta: Si los competidores son numerosos o son escasamente iguales en tamaño y poder. En los mercados donde hay una empresa dominante, como Netflix que tiene la libertad de fijar los precios a competidores (la competencia aumenta). O en el caso de las botellas de agua (oligopolio) que deben de acordar "precios paralelos" entre ellos. En mercados donde hay 2 dominantes como el caso de Verizon y AT&T en dónde tienen que competir con mejores ofertas y más publicidad y promoción. Si el crecimiento de la industria es lento, alienta a una pelea por prevalecer en el mercado. (la competencia aumenta) Si...

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