...ALMA MATER STUDIORUM – UNIVERSITA’ DI BOLOGNA SCUOLA DI ECONOMIA, MANAGEMENT E STATISTICA CORSO DI LAUREA IN MANAGEMENT E MARKETING LA RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA: IL CASO HERA S.P.A Tesi di Laurea di: Salvatore Gabriele Tata Sessione I Anno accademico 2013/2014 1 2 INDICE: Introduzione……………………………………………………………………………………........5 Capitolo 1 La Responsabilità Sociale d’Impresa………………………………………………………………6 1.1 Il contesto che spinge alla RSI…………………………………………………………………...8 1.2 La Stakeholder Theory…………………………………………………………………………...8 1.3 La relazione tra performance sociali e finanziarie………………………………………………11 1.4 I Benefici di fare RSI……………………………………………………………………………12 Capitolo 2 La Gestione Strategica della Responsabilità Sociale d’Impresa…………………………….….14 2.1 Processi e strumenti……………………………………………………………………………..15 2.2 La Balanced Scorecard………………………………………………………………………….15 Capitolo 3 Gli strumenti della Responsabilità Sociale d’Impresa…………………………………………..19 3.1 Il Codice Etico…………………………………………………………………………………..19 3.2 Particolari standard di comportamento……………………………………………………….....20 3.3 Il Bilancio sociale……………………………………………………………………………….23 3.3.1 GBS…………………………………………………………………………………….23 3.3.2 GRI……………………………………………………………………………………..24 3.3.3 AA1000………………………………………………………………………………...26 Capitolo 4 Il caso Hera S.p.a…………………………………………………………………………………..27 4.1 Il Gruppo Hera…………………………………………………………………………………..27 4.2 Bilancio sociale o bilancio di sostenibilità? ……………………………………………………27...
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...Università degli Studi di Trieste Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze Politiche Tesi di Laurea in Geografia Politica SINTESI DEI RISULTATI E RUOLO DELLA NATO PER LA SICUREZZA IN EUROPA Laureando: T.Col. Lucio PROVENZANI Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Maria Paola Pagnini Correlatore: Prof. Aldo Colleoni Anno Accademico 2002-2003 INDICE INDICE……………………………………………………………………..………….2 INTRODUZIONE………………………………………………...…...………………5 CAPITOLO I…………………………………………………………..……………..10 Le origini e la genesi della NATO; dalla seconda Guerra Mondiale alla fine del Patto di Varsavia 1. 2. Gli antecedenti………………………………………………...………………10 Il ruolo della NATO negli anni della guerra fredda…………...………………13 CAPITOLO II………………………………………………………………………...20 Struttura e principi organizzativi dell’Alleanza 1. 2. I mezzi a disposizione ed i compiti fondamentali……………………………..21 Principi organizzativi di vertice dell’Alleanza………………………………...23 CAPITOLO III……………………………………………………………………….28 Il ruolo dell’Alleanza nel controllo degli armamenti 1. 2. 3. Il controllo delle armi Nucleari, Biologiche e Chimiche……………………...29 Gli armamenti Convenzionali…………………………………………………34 Le armi di distruzione di massa……………………………………………….37 CAPITOLO IV……………………………………………………………………….40 Gli Stati Uniti e la nuova strategia per la sicurezza Europea 1. 2. L’interesse degli Stati Uniti nell’Europa dopo la fine della guerra fredda……40 I nuovi comp iti ed il Nuovo “Concetto Strategico” della NATO……………..45 CAPITOLO...
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...1. Capitolo La spinta alle riforme della Pubblica Amministrazione 1.1 I principali interventi legislativi nella regolamentazione del rapporto fra politica e amministrazione nel processo di privatizzazione del pubblico impiego Il dibattito in Italia sulla privatizzazione del pubblico impiego si deve, in origine, ad un autorevole studioso, Massimo Severo Giannini. Questo illustre giurista, divenuto anche Ministro per la Funzione Pubblica negli anni 1979-1980, affermava già da tempo, sulla base della distinzione tra rapporto organico e rapporto di servizio, la mera occasionalità storica, e non necessità giuridica della generale regolazione unilaterale e pubblicistica del lavoro pubblico1. Da questo punto di vista, l’autore citato, nel denominato rapporto Giannini – sui principali problemi della amministrazione dello stato propone come soluzione la privatizzazione del rapporto di lavoro pubblico. In proposito, Giannini si chiede se un’altra strada praticabile non sia quella di privatizzare i rapporti di lavoro con lo Stato non collegati all’esercizio della potestà pubblica, mantenendo come rapporto di diritto pubblico solo quello di coloro ai quali tale esercizio è assegnato o affidabile, ovvero gli attuali direttivi e dirigenti.2 U. CARABELLI e M. T. CARINCI (a cura di), Il lavoro pubblico in Italia, Bari, 2010, p. 34. 2 M.S. GIANNINI, Rapporto sui principali problemi della amministrazione dello stato, 16 novembre1979. Documento disponibile su: www.tecnichenormative.it. Osserva...
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...POLITECNICO DI MILANO SCUOLA DI INGEGNERIA DEI SISTEMI CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE LE INIZIATIVE INTRANET: ANALISI DELLO STATO ATTUALE E DELLE PROSPETTIVE FUTURE NEL SETTORE BANCARIO ITALIANO Relatore: Prof. Mariano Corso Correlatore: Ing. Fiorella Crespi Tesi di laurea di: Germano Mangia 767184 Federico Migliorini 765984 Anno Accademico 2011-2012 II Indice INDICE INDICE DELLE FIGURE INDICE DELLE TABELLE ABSTRACT SOMMARIO 1 IL CONTESTO MACROECONOMICO DI RIFERIMENTO 1.1 La difficile situazione attuale: quadro macroeconomico 1.2 La dinamica della crisi finanziaria internazionale VI IX X XI 1 1 3 2 IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO 2.1 L’evoluzione del sistema bancario italiano negli ultimi vent’anni: il processo di concentrazione 2.2 Il sistema Bancario italiano attuale 2.3 Le caratteristiche del sistema bancario italiano 2.4 La Normativa bancaria 2.5 I Trend futuri 6 6 10 14 19 26 3 IL RUOLO DELL’ICT IN BANCA 3.1 Il ruolo dell’ICT nelle organizzazioni 3.2 Il mercato italiano dell’ICT 3.3 Il ruolo dell’ICT nelle banche italiane 31 31 33 40 4 LA INTRANET 4.1 Definizione di Intranet 4.2 I modelli di Intranet 4.3 Le funzionalità supportate dai modelli di Intranet 4.4 La Governance della Intranet 4.5 L’evoluzione della Intranet 4.6 Verso il Virtual Workspace 4.7 L’Intranet 2.0 4.8 L’Enterprise 2.0 71 71 73 74 75 78 79 84 85 5 GLI AMBITI DI INNOVAZIONE 5.1 L’ Unified Communication and Collaboration...
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...Cap.1 Verso una nuova organizzazione delle imprese? Spazio, tempo e movimento Strumenti organizzativi di coordinamento e controllo dell’attività umana. Henry Ford e la produzione di massa Henry Ford – Cambiamento tecnico del processo produttivo. Avvia la prima linea continua di assemblaggio grazie ad un approccio all’ingegnerizzazione del processo basato sulla standardizzazione dei compiti e sulla serialità della linea produttiva. Il vantaggio dell’efficienza derivava da: 1. Aumento della produttività del lavoro: capacità della linea continua di realizzare una quantità di output per unità di tempo che, alla parità di lavoro umano, aumentava sensibilmente; 2. Possibilità di ottenere enormi economie di scala: i costi fissi potevano esse ripartiti su una grande quantità di prodotti realizzati perciò di pesare mediamente di meno sul costo di un prodotto unitario. Frederick Taylor - Cambiamento nell’organizzazione del lavoro e negli strumenti gestionali. Principi dello scientific management: 1. Produzione di conoscenza sulle tecniche e sui processi di lavoro. Il lavoro andava studiato secondo un approccio scientifico, cioè, lo studio di tempi e movimenti (one best way); 2. Selezione scientifica degli operatori stessi. Analisi delle capacità individuali per identificare il compito ottimale da attribuire. 3. Perfetta coerenza tra compito ed individuo nel rispetto delle prescrizioni. Le tecniche da utilizzare devono essere insegnate all’operatore...
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...un sapore autentico e speciale... SOMMARIO A. INTRODUZIONE I. Il settore agroalimentare nel mondo 10 II. Il settore agroalimentare in Italia 12 III. Il settore agroalimentare a Piacenza e provincia 15 B. IL CASO CONCRETO: MOLINO DALLAGIOVANNA I. Presentazione dell’azienda e cenni storici 18 II. Assetto istituzionale 19 III. Struttura organizzativa 20 IV. Il processo produttivo 23 V. Aspetto patrimoniale 24 C. LA MISCELA VINCENTE I. DIVERSIFICAZIONE E INNOVAZIONE 26 1. Le quattro linee di prodotto principali: analisi dei dati di vendita 26 2. Diversificare...
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...RIASSUNTO DI APPUNTI DI ECONOMIA INDUSTRIALE Capitolo 2; Mercato e gerarchia Ronald Coase nel 1937 effettuò una ricerca sulla ragione che spinge i soggetti a preferire l’impresa al mercato, , intesi entrambi come modi alternativi di organizzazione dell’impresa. L’impresa ha nell’imprenditore e nella gerarchia lo strumento di coordinamento e allocazione delle risorse, mentre il mercato fa perno sul sistema dei prezzi. Secondo questa teoria, alle imprese converrebbe internalizzare ogni parte produttiva fino a quando i costi marginali che ne deriverebbero eguaglieranno quelli di esternalizzazione, dopo di che l’outsourcing diventerebbe la formula con più benefici. COSTI DI TRANSAZIONE: una transazione ha luogo quando tra due o più soggetti si ha uno scambio di beni, presenta tre presupposti; l’oggetto, le parti e la struttura organizzativa. La struttura organizzativa rappresenta l’ordine organizzativo e contrattuale della transazione, l’ordine contrattuale rappresenta l’ambito giuridico entro i quali la transazione viene perfezionata, mentre l’ambito organizzativo rappresenta piuttosto le risorse impiegate per la negoziazione. Non a caso l’efficienza della giustizia costituisce un prerequisito essenziale per lo sviluppo degli scambi, si può definire quindi che un minor costo di transizione può essere dovuto a una maggior efficienza della giustizia. L’obbiettivo della struttura organizzativa è quella di ridurre l’incertezza tra le parti, favorendo la stabilità e l’armonizzazione...
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...Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare UNIVERSITA‟ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Comunicazione Interculturale Usi ed effetti del telefono mobile in diverse culture Relatore: Prof. Valentino Zurloni Correlatore: Dott. Antonio Ascolese Tesi di Laurea di : Andrej Agacevic Matricola: 072910 Anno Accademico 2007 – 2008 2 Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare Indice Introduzione .............................................................................................................................. 1 1. Storia dei mass media: dalla stampa al cellulare.......................................................... 2 1.1 La stampa, il primo mass media .................................................................................. 2 1.2 La discografia, il secondo mass media ....................................................................... 4 1.3 Il cinema, il terzo mass media ..................................................................................... 5 1.4 La radio, il quarto mass media..................................................................................... 6 1.5 La TV, il quinto mass media........................................................................................ 8 1.6 Internet, il sesto mass media ........................................................................................ 9 1.7 Il cellulare, il settimo mass media...
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...Università degli studi di Napoli “Federico II” [pic] Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze e tecniche Psicologiche Laurea Triennale Elaborato finale In Psicologia Sociale LA PROMOZIONE DELLA SALUTE IN ADOLESCENZA: INTERNET E SESSUALITA' Tutor Candidato Prof.ssa Luca Parisi Daniela Caso Matr. N66/381 ANNO ACCADEMICO 2011 / 2012 INTRODUZIONE 6 CAPITOLO 1: FONDAZIONE EPISTEMOLOGICA DEL COSTRUTTO DI “SALUTE 7 1.1 PREMESSA 7 1.2 DEFINIRE LO STATO ATTUALE DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE 8 1.3 CAMPI DI APPLICAZIONE DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE 9 1.4 SVILUPPO STORICO DELLA DISCIPLINA E SUA SEGUENTE ISTITUZIONALIZZAZIONE 10 1.5 LE DEFINIZIONI DA PARTE DI ALCUNI AUTORI DEL CONCETTO DI “SALUTE” 14 1.6 LO SVILUPPO DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE NEL NOSTRO PAESE 18 1.7 DAL MODELLO BIO-MEDICO AL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE 20 1.7.1 CENNI STORICI SULLA TEORIA GENERALE DEI SISTEMI 22 1.7.2 L'IMPORTANZA DEL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE 23 1.8 UNA NUOVA VISIONE DEL DUOPOLIO “SALUTE-MALATTIA” 26 1.9 PRINCIPALI MODELLI TEORICI NELLA “PSICOLOGIA DELLA SALUTE” 28 1.10 IL CONTRIBUTO DELLE SCIENZE PSICOLOGICHE 34 CAPITOLO 2: L'IMPORTANZA DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE SESSUALE 38 2.1 STORIA E SVILUPPI DAL 1994 40 2.2 DEFINIZIONE DI SALUTE SESSUALE 41 2.3 UNA DISCIPLINA MULTISETTORIALE 42 2.3.1 LEGGI, DIRITTI UMANI E POLITICHE 43 ...
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...RIASSUNTO ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE – LIBRO DI TESTO: L’ANALISI STRATEGICA PER LE DECISIONI AZIENDALI R. GRANT EDIZIONE 2011 CAPITOLO 1 IL CONCETTO DI STRATEGIA Diverse definizioni di strategia 1. La strategia è lo strumento usato dagli individui e organizzazioni per raggiungere i propri obiettivi; 2. Si definisce strategia la determinazione delle finalità e degli obiettivi di lungo periodo di un’ impresa e attuazione delle linee di condotta e allocazione delle risorse necessarie alla realizzazione di tali obiettivi. 3. La strategia è il piano complessivo per lo spiegamento di risorse necessarie a conseguire una posizione di vantaggio sulle altre imprese. 4. Strategia competitiva vuol dire differenziarsi. Vuol dire scegliere deliberatamente un diverso insieme di attività per generare un esclusiva combinazione di valore ( M.Porter) L’essenza della strategia, dunque, consiste nell’effettuare scelte. Affinché una strategia sia di successo è necessario: ▪ Obiettivi siano semplici, coerenti e a lungo termine; ▪ Profonda comprensione dell’ambiente competitivo; ▪ Valutazione obiettiva delle risorse; ▪ Implementazione efficace La strategia ha il ruolo di collegare l’impresa (obiettivi e valori, Risorse e competenze, Struttura e sistemi organizzativi) con l’ambiente settoriale (Concorrenti, Clienti, Fornitori) in cui opera. Le scelte strategiche possono essere ridotte a due questioni fondamentali: Dove competere? Come competere...
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