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MODELLI LOGICI DEI DATI
GERARCHICO
– I DATI SONO RAPPRESENTATI COME RECORD
– LE ASSOCIAZIONI TRA I DATI SONO RAPPRESENTATE
CON PUNTATORI IN UNA STRUTTURA AD ALBERO
MODELLI LOGICI DEI DATI
RETICOLARE (CODASYL)
– I DATI SONO RAPPRESENTATI COME RECORD
– LE ASSOCIAZIONI TRA I DATI SONO RAPPRESENTATE
CON PUNTATORI IN UNA STRUTTURA A GRAFO
COMPLESSO

MODELLI LOGICI DEI DATI
RELAZIONALE
– I DATI SONO RAPPRESENTATI COME SEQUENZE DI
VALORI DI ATTRIBUTI
– DATI CARATTERIZZATI DALLE STESSE SEQUENZE DI
ATTRIBUTI SONO RAGGRUPPATI IN TABELLE
– LE ASSOCIAZIONI TRA I DATI SONO OTTENUTE
ASSOCIANDO VALORI DI ATTRIBUTI IN TABELLE
DIVERSE

Data base

Informatica

Un sistema informativo organizza e gestisce le informazioni necessarie per eseguire gli scopi di un organizzazione. Sistema informativo: insieme di regole che permettono gli scambi informativi nell’ambito delle strutture aziendali.

Un sistema informativo automatizzato diventa un sistema informatico, cioè un sistema in cui l’informazione fluisce in maniera automatica. Questo sistema ha in se due nozioni fondamentali:

|DATO |INFORMAZIONE |
|Ciò che è immediatamente presente alla conoscenza, prima di ogni |Notizia o elemento che consente di avere una maggiore conoscenza, più o meno |
|elaborazione. |esatta, dei fatti. |

I dati costituiscono una risorsa per l’organizzazione che li gestisce, un patrimonio da sfruttare e proteggere.

Archivi e data base

A causa della rapida crescita della complessità dei dati da gestire, il settore della conservazione e della elaborazione dei dati è stato il primo in cui l’informatica si è affermata, proprio per le possibilità offerte dai nuovi sistemi. Infatti per questo scopo sono nati prima gli archivi che sono insiemi organizzati di informazioni, conservati su appositi supporti e disponibili per l’uso.

Un archivio deve avere una struttura ed una forma ben definiti, divenendo quindi un sistema organizzato per la conservazione ed il trattamento dei dati. Tale struttura è quindi caratterizzata da una organizzazione che si distingue in:

[pic] organizzazione fisica (supporto), ad es. nastri e dischi;

[pic] organizzazione logica (modalità di gestione), ad es. sequenziale, sequenziale ad indice e diretta.

Successivamente nel 1968 si forma il Data Base Task Group (DBTS) per stabilire le norme generali per la gestione e supervisione dei dati. Nel 1971 il DBTS propone la definizione standard di Data Base e Data Base Management Sistem.

Un Data base può essere definito come un insieme di dati strettamente correlati, memorizzati su un supporto di memoria di massa, costituenti un tutt’uno, che possono essere manipolati da più programmi applicativi.

I programmi di gestione di Data Base realizzano una serie di operazioni che consentono l’accesso a dati immagazzinati in un PC e che ne permettono altresì una certa manipolazione.

L’antenato dei Data Base relazionali odierni può essere identificato con l’agenda telefonica: se guardiamo com’è fatta la nostra agenda scopriremo una notevole affinità con i suoi parenti più tecnologici attuali.

Infatti è organizzata tramite un indice (la serie di linguette sul fianco che ci permette di accedere più rapidamente a tutti i nominativi che iniziano con una certa lettera) che gestisce una tabella composta da colonne che identificano il tipo di dato sotto riportato (nome, numero di telefono, a volte indirizzo) all’interno delle registrazioni (le quali possiamo chiamare “record”) che, pur differendo l’una dall’altra per i dati riportati al loro interno “hanno tutti la stessa struttura”, cioè riportano le stesse informazioni nella medesima maniera.

L’approccio convenzionale alla gestione dei dati sfrutta la presenza di files da memorizzare sulle memorie di massa. Dati di interesse per più applicazioni devono allora essere replicati, con problemi di ridondanza e di incoerenza (di cui si parlerà più avanti).

Le tecniche di gestione delle basi di dati nascono, infatti, per superare i problemi e i limiti degli archivi classici.

I problemi principali di un archivio sono:

[pic] la ridondanza dei dati, cioè gli stessi dati compaiono più volte all’interno dell’archivio;

[pic] l’incongruenza (portata dalla ridondanza), nel caso in cui lo stesso dato sia aggiornato in un archivio e non in un altro;

[pic] l’inconsistenza (portata dall’incongruenza), cioè i dati a disposizione non sono più affidabili, perché non si sa in modo certo quale dei diversi valori sia quello corretto.

Le caratteristiche fondamentali di una Base di Dati sono:

[pic] indipendenza dalla struttura fisica dei dati, i programmi applicativi sono indipendenti dai dati fisici;

Indipendenza dalla struttura fisica dei dati: non esiste un legame tra un file ed un altro se non c’è una chiave che li lega.

[pic] indipendenza dalla struttura logica dei dati, i programmi applicativi sono indipendenti dalla struttura logica con cui i dati sono organizzati negli archivi;

Indipendenza dalla struttura logica dei dati: se si modifica un’informazione non c’è bisogno di modificare il programma che utilizza il data base perché viene modificato solo lo schema.

[pic] utilizzo da parte di più utenti, i dati organizzati in un unico Data Base possono essere utilizzati da più utenti;

[pic] eliminazione della ridondanza, o quantomeno riduzione, gli stessi dati non compaiono più volte in archivi diversi;

[pic] eliminazione della inconsistenza e quindi della incongruenza, il Data Base non può presentare campi uguali con valori diversi in archivi diversi;

[pic] facilità di accesso, il ritrovamento dei dati è facile e veloce;

[pic] aderenza ad un preciso modello di dati; Il modello dei dati è solitamente uno schema che ci fornisce informazioni su com’è organizzato il nostro data base.

[pic] integrità dei dati, vengono effettuati controlli per evitare anomalie causate dai programmi degli utenti;

[pic] sicurezza dei dati, sono previste procedure di controllo per impedire accessi non autorizzati al Data Base;

[pic] uso dei linguaggi per la gestione del Data Base, il Data Base viene gestito attraverso comandi per la manipolazione (inserimento, cancellazione, modifica) dei dati, e comandi per effettuare interrogazioni, al fine di ottenere le informazioni desiderate.

Gestione di una base dati

Un Data Base Management System (DBMS) è un sistema software per la gestione di basi dati; esso si occupa dell’aggiornamento, della manutenzione e della consultazione di un insieme di registrazioni contenute in un supporto di memoria di massa.

Il DBMS, pertanto, è un’insieme di programmi che sono rivolti alla gestione di dati che siano grandi (di dimensioni molto maggiori della memoria centrale dei sistemi di calcolo utilizzati), persistenti (con un periodo di vita indipendente dalle singole esecuzioni dei programmi che attingono ai dati,nel senso che non vengono modificati se cambiano i programmi che svolgono operazioni su di essi), condivisi (utilizzati da applicazioni diverse).

Ovviamente tra Data Base e DBMS esiste un forte legame, per cui spesso si tende a considerarli due parti distinte di un unico oggetto: il DBMS rappresenta la parte attiva, il Data Base quella passiva, su cui il DBMS opera.

Dal punto di vista della gestione e distribuzione dei dati, i DBMS possono essere classificati in due categorie: sistemi centralizzati, sistemi distribuiti. Nel caso di sistemi centralizzati, i dati sono mantenuti in un unico sito(o memoria di massa). In un sistema distribuito, i dati sono fisicamente suddivisi su più siti; anche se fisicamente distribuiti, i dati sono comunque accessibili come se fossero logicamente centralizzati in un unico sito. Il database viene quindi visto come se fosse un unico grande insieme.

Architettura di sistemi centralizzati

In queste architetture, il compito di mantenere i dati è demandato al server.

Architettura di sistemi distribuiti

Un sistema distribuito è composto da più DBMS locali, cooperanti e residenti su siti diversi.Ciascun DBMS locale gestisce una parte dei dati.Il sistema rende invisibile la distribuzione fisica dei dati.

L’attività del DBMS consiste nel ricevere comandi, metterli in relazione con il modello dei dati, verificarne l’eseguibilità e tradurli in operazioni sugli archivi. La caratteristica principale del DBMS consiste nel mantenimento di un modello dei dati, ovvero di un’astrazione che permette all’utente di vedere i dati non in termini di record, files o campi ma in termini di informazioni riferibili agli oggetti della realtà descritti dall’informazione stessa. La forma con cui sono organizzati i dati viene solitamente detta: modello dei dati.

Quest’astrazione è organizzata su più livelli:

1. Livello fisico, formato dalle strutture di memoria di massa e dei dati che esse contengono, inclusi quegli elementi che consentono l’accesso ai dati stessi come indici, puntatori ecc. E’ questo il livello più basso che si occupa della memorizzazione dei dati su supporti di memoria di massa; la sua gestione è tutta ad opera del DBMS e pertanto risulta trasparente all’utente.

2. Livello logico, corrisponde alla definizione della struttura logica dell’archivio mediante un modello astratto.E’ il livello mediante il quale il DBMS s’interfaccia all’utente e ci fa capire come sono organizzati i dati. Il modello è formato da entità che rappresentano i soggetti descritti nell’archivio ed ogni entità possiede degli attributi che contengono le informazioni relative a quel particolare soggetto.

Il livello logico viene definito attraverso lo schema dei dati, cioè una rappresentazione sintetica (di solito presentata in forma grafica) degli elementi fondamentali che caratterizzano la realtà osservata.

3. Livello concettuale o esterno, è il livello a cui l’utente vede il database. Il sistema di sicurezza del DBMS permette di attribuire ad ogni utente l’autorizzazione di accedere all’intera mole di dati oppure solamente ad una parte di essa;

questo consente di creare degli accessi e della navigazioni personalizzate, che prendono il nome diviste logiche. Una vista è l’astrazione di una parte del Data Base concettuale, essa coinvolge i dati dell’archivio fisico limitatamente alla porzione limitata o consentita.

Il DBMS costituisce quindi un’interfaccia tra gli utenti di un data base con le loro applicazioni e le risorse costituite dall’ hardware e dagli archivi di dati presenti in un sistema di elaborazione.

Interfaccia: aspetto con il quale un programma si presenta sullo schermo al suo utilizzatore.

Le funzioni che il DBMS è in grado di offrire agli utenti del Data Base sono raggruppate nei seguenti aspetti principali:

1. Implementazione del modello logico sul sistema di elaborazioneImplementare: caricare, rendere disponibile sul sistema di elaborazione.

[pic] Definizione dei dati e delle strutture dati derivate dallo schema logico (tabelle del modello relazionale) con produzione della documentazione sul modello; Individuazione dei dati, rappresentati nello schema logico, che sono utili ai fini della risoluzione del problema per poter poi decidere la struttura dati idonea da usare. Fatto ciò viene prodotta una documentazione in cui si spiega il motivo per cui si è scelto un determinato schema.

[pic] Definizione dei sottoschemi(viste)ottenute attraverso proiezioni e congiunzioni. La vista si chiama anche tabella virtuale rispetto alle tabelle del database dette anche tabelle primarie.

[pic] Organizzazione fisica dei dati sui supporti di memorizzazione, utilizzando le tecniche che ottimizzano l’occupazione della memoria di massa e i tempi di accesso alle registrazioni.

Per far ciò, il DBMS si appoggia al Sistema Operativo della macchina ed attraverso questo accede ai file su disco tramite il File System. E’ bene dunque non confondere i due “strumenti”: il File System è un insieme di programmi che gestiscono tutti i file sui dischi, e sono parte integrante del Sistema Operativo; al contrario, il DBMS si occupa solamente dei Data Base e sfrutta il File System per gestire le informazioni in modo da rendere questa fase del tutto trasparente all’utente.

2. Manipolazione ed interrogazione sulla base di dati

[pic] Inserimento dei dati nel database e trattamento dei dati già registrati con operazioni di modifica o cancellazione;

[pic] Interfaccia tra i programmi degli utenti e la base di dati;

[pic] Accesso ai dati contenuti nel database per le interrogazioni, attraverso interfacce o comandi semplici che facilitano soprattutto l’utente finale non specialista.

3. Controllo dell’integrità dei dati

[pic] Integrità sulle entità (ovvero integrità del contenuto);

[pic] Integrità referenziale (nel senso che se vi è una relazione fra dati,ogni volta che viene modificata un’informazione,tale modifica si deve ripercuotere su tutte le informazioni ad essa collegate);

[pic] Integrità definite dall’utente, cioè vincoli che sono specifici per un particolare database.

4. Sicurezza e protezione

[pic] Garanzia di sicurezza dei dati contro danni causati dal mal funzionamento dei componenti hardware o software o da interventi dolosi;

[pic] Protezione dei dati da eventuali danneggiamenti per garantire l’integrità dei dati, offrendo anche la possibilità di attivare procedure di recovery in caso di perdita dei dati;

[pic] Controllo degli accessi in modo concorrente al database da parte di più utenti.

Procedure di recovery: insieme delle procedure per la ripresa del corretto funzionamento di un sistema dopo il verificarsi di una condizione di errore.

Le prestazioni del DBMS vengono attivate dall’utente usando appositi comandi, che costituiscono un linguaggio, attraverso il quale l’utente può comunicare con il sistema di elaborazione che gestisce il database. I comandi che il DBMS mette a disposizione possono essere classificati nelle seguenti categorie di linguaggi detti linguaggi per basi di dati:

[pic] Linguaggio per la descrizione dei dati, delle tabelle e delle viste, detto DDL (Data Definition Language). Il DDL rappresenta lo strumento attraverso il quale l’utente, facendo riferimento al proprio schema logico, ordina al DBMS la creazione della struttura fisica del database.

Il DDL possiede inoltre specifici comandi per definire i sottoschemi relativi alle applicazioni contenute nei programmi dei singoli utenti, oltre che per eliminare tabelle e viste già esistenti; il linguaggio comprende anche la possibilità di generare in modo automatico, a partire dalle tabelle e dai loro attributi, le maschere video (screen form), che servono a facilitare all’utente nell’inserimento, nella modifica e nella consultazione dei dati, e i prospetti di output (report) per la rappresentazione ordinata e facilmente leggibile dei dati estratti dalla base di dati;

[pic] Linguaggio per il trattamento (o manipolazione) dei dati contenuti nel database, detto DML (Data Manipulation Language), che consente le usuali operazioni di accesso per inserimenti, modifiche o cancellazione dei dati. I DML appartengono essenzialmente a due diverse categorie: a sé stanti (self - contained) e a linguaggio ospite (host language).

Nei sistemi a linguaggio ospite il DML è in realtà un’estensione di un linguaggio di programmazione ad alto livello con comandi che permettono la gestione dei dati in forma integrata. Nei sistemi a sé stanti, invece, è un linguaggio indipendente, di tipo non procedurale, spesso radicalmente diverso dai consueti linguaggi di programmazione;

[pic] Linguaggio per fissare i vincoli di integrità, per stabilire le autorizzazioni agli accessi e i tipi di permessi consentiti agli utenti detto DCL (Data Control Language);

[pic] Linguaggio per le interrogazioni alla base di dati, detto Query Language (che rientra nei linguaggi DML),consente il ritrovamento dei dati che interessano,sulla base dei criteri di ricerca richiesti dall’utente.

Un Data Base viene utilizzato da persone diverse per funzione e per applicazioni diverse:

1. la responsabilità della gestione del database è affidata all’ Amministratore della Base di Dati(DBA, Data Base Administrator), che avvalendosi del DBMS, ha i seguenti compiti:

[pic] implementazione del modello logico;

[pic] gestione e trattamento dei dati;

[pic] autorizzazione degli accessi;

[pic] definizione delle viste per accessi parziali di utenti alla base di dati;

[pic] controllo dei programmi applicativi che richiedono l’uso del database;

[pic] manutenzione del database nel tempo (in termini di efficienza e di ottimizzazione delle risorse

[pic] controllo sugli interventi di recupero nel caso di cattivi funzionamenti e sulle copie di salvataggio periodiche;

[pic] controllo della disponibilità degli spazi su memoria di massa.

Il DBA utilizza per svolgere le sue funzioni, le prestazioni ed i linguaggi del DBMS e collabora con le altre figure quali sistemista, analista, responsabile dello sviluppo software, programmatore;

i programmatori, che intendono utilizzare per le loro applicazioni i dati organizzati in un database, utilizzando un linguaggio DML, oppure comandi che sono un’estensione dei tradizionale linguaggi di programmazione, oppure un linguaggio specifico per basi di dati (SQL). In ogni caso il programmatore deve agire sotto il controllo del gruppo di progetto e di produzione del software applicativo a cui partecipa anche l’amministratore del database;

• gli utenti finali che negli ultimi anni si identificano con i programmatori almeno per i modelli relazionali. Ciò è possibile grazie alla semplicità di utilizzo dei data base relazionali, infatti, essi possono accedere alla base di dati attraverso i comandi di un linguaggio di interrogazione (Query Language), oppure, per utenti finali ancora meno esperti, attraverso interfacce software, che presentano sul video il menù con le icone.

Modellazione dati

Modellare i dati significa costruire una rappresentazione semplificata della realtà di un problema.

Come abbiamo già detto, la progettazione di un modello

di dati avviene a livelli diversi:

[pic] Livello fisico ;

[pic] Livello logico ;

[pic] Livello concettuale(o esterno).

Modello entità- relazione.

Il modello entità-relazione è uno strumento per analizzare le caratteristiche di una realtà in modo indipendente degli eventi che in esso accadono ,cioè per costruire un modello concettuale dei dati indipendente dalle applicazioni,tutto ciò s’applica mediante l’utilizzo di una rappresentazione grafica detta E/R(entity/relationship).

Il modello entità- relazione è un modello concettuale. Esso rappresenta graficamente (attraverso lo schema) come sono organizzati i dati.

Il simbolismo utilizzato per il modello ER prevede l’utilizzo di quattro oggetti:

1. il rettangolo per indicare le entità;

2. il rombo per le relazioni;

3. l’ellisse per gli attributi;

4. le frecce per indicare i rapporti tra le relazioni e le entità.

Questo modello si basa su componenti essenziali quali entità, attributi e relazioni.

[pic] L’entità è un soggetto reale che si vuole rappresentare da un punto di vista concettuale.

Le entità (che rappresentano i record) indicano i soggetti descritti nell’archivio.

Ad esempio, i prodotti venduti in un grande magazzino: vino,birra, zoccoli,bambole,ecc. I singoli prodotti che costituiscono le entità possono essere classificati secondo un certo criterio di omogeneità, definendo così il TIPO DI ENTITA’ attraverso un nome. Ad esempio: il vino è un tipo-BEVANDA,la bambola è un tipo-GIOCATTOLO…

L’insieme delle entità dello stesso tipo si chiama INSIEME –ENTITA’. Ad esempio: scarpe da tennis e zoccoli appartengono all’insieme-entità CALZATURE. Ciascun entità possiede inoltre delle proprietà caratteristiche, chiamate ATTRIBUTO. Da un punto di vista grafico le entità sono rappresentate con un rettangolo contenente all’interno il nome dell’entità

Un elemento fondamentale e che deve essere presente in ogni entità inoltre è la CHIAVE.

Una chiave è formata da uno o più attributi i cui valori sono tali da identificare univocamente ogni occorrenza dell’entità. La chiave quindi è un meccanismo che garantisce l’identificazione delle varie occorrenze delle entità, indicando col termine occorrenza il valore assunto dagli attributi in un particolare istante cioè quello che, nel linguaggio del modello ER, viene indicato col termine TUPLA.(informazioni riferite alla stessa entità)

Requisito fondamentale che deve avere una chiave è l’univocità. Non devono cioè esistere due tuple che presentano lo stesso valore della chiave.

[pic] Gli attributi :le proprietà delle entità e delle associazioni vengono descritte attraverso gli attributi;ogni attributo è caratterizzato da un nome, dal tipo e dal valore che assume quando si riferisce a una particolare entità. L’insieme dei possibili valori assunti da un attributo si chiamadominio dell’ attributo (i valori appartenenti al dominio sono dello stesso tipo).

Gli attributi (che rappresentano i campi) indicano le singole informazioni che costituiscono un record.

Le caratteristiche di ogni attributo sono:

[pic] Il formato di un attributo indica il tipo di valori che assume;

i tre formati base sono:carattere,numerico,data/ora.

[pic] La dimensione indica la quantità massima di caratteri o cifre inseribili.

[pic] L’opzionalità indica la possibilità di non essere

sempre valorizzato; l’attributo è obbligatorio se deve avere valore non nullo, facoltativo se sono accettabili valori nulli.

L’ASSOCIAZIONE o RELAZIONE

per associazione si intende la possibilità di stabilire un legame logico tra i dati che vengono considerati. Ogni associazione ha due versi con specifici significati; ogni verso ha un’entità di partenza e una di arrivo; ad ogni verso si attribuisce una descrizione che compare a fianco della linea e dell’entità di appartenenza e che consente di comprenderne il significato. Il simbolo che viene usato per unire le due entità è una linea .

[pic]

Un'associazione può essere obbligatoria o opzionale: obbligatoria quando il legame tra entità deve sempre essere presente, opzionale quando può non essere presente.Per esempio nell’associazione tra l’entità persona e l’entità conto corrente, il verso titolare di è opzionale,perché non tutte le persone possiedono un conto corrente, e il verso intestato a è obbligatorio perché ogni conto corrente deve essere intestato a qualcuno. Il simbolismo che diversifica il verso obbligatorio è la linea continua, mentre la linea tratteggiata indica l’opzionalità.

[pic]

Il grado di un verso dell’associazione è la caratteristica che indica quante istanze dell’entità di arrivo si associno all’istanza dell’entità di partenza. Il grado può essere a uno oppure a molti e pertanto le associazioni tra due entità si classificano nei seguenti gruppi:

[pic] ASSOCIAZIONE 1:1 (uno ad uno o biunivoca)

Ad ogni elemento del primo insieme E1 corrisponde uno e un solo elemento del secondo insieme E2 e viceversa. Facciamo un esempio: nell’associazione CONSEGUE tra l’insieme-entità STUDENTI (E1) e l’insieme-entità DIPLOMA (E2),ad ogni studente corrisponde uno e un solo diploma.

[pic]

La biunivocità dell’associazione viene indicata con una

freccia su entrambe le righe che uniscono il rombo dell’

associazione ai rettangoli dell’entità

[pic] ASSOCIAZIONE 1:N (uno a molti o semplice)

Ad un elemento di E1 possono corrispondere più elementi, mentre ad ogni elemento di E2 corrisponde uno e un solo elemento di E1. Facciamo un esempio: nell’associazione PRENDE tra l’insieme-entità SOCI (E1) di una biblioteca, a un socio possono corrispondere più LIBRI in prestito (E2), mentre ogni libro può essere preso in prestito da un solo socio.

[pic]

La doppia freccia in una direzione sta ad indicare che

l’associazione non è biunivoca.

[pic] ASSOCIAZIONE N:M (molti a molti o complessa)

Ad ogni elemento dell’insieme E1 possono corrispondere più elementi dell’insieme E2 e viceversa. Facciamo un esempio: nell’associazione FORNISCE tra l’insieme-entità PRODOTTI (E1),uno stesso prodotto può essere fornito da più FORNITORI (E2), e uno stesso fornitore può fornire più prodotti.

[pic]

Le doppie frecce in entrambe le direzioni stanno a indicare

che l’associazione è complessa

Modelli di un Data Base

La capacità di un DBMS di soddisfare i requisiti che differenziano una base dati da archivi di tipo tradizionale dipendono anche dal modello dei dati adottato. Esistono tre modelli di dati utilizzati per descrivere i legami logici tra informazioni:

[pic] Modello gerarchico;

[pic] Modello reticolare;

[pic] Modello relazionale.

Modello gerarchico

Nel modello gerarchico i dati e le relazioni vengono rappresentati per mezzo di una struttura ad albero, nella quale i nodi rappresentano i record e gli archi rappresentano le associazioni.

Una struttura ad albero è formato da un unico record radice e da un insieme ordinato di sottoalberi che a sua volta consistono in singoli record.

Il singolo record viene detto segmento; quello a livello più alto, o meglio, il record radice è detto segmento radice.

Ogni segmento ha un padre (tranne la radice) e zero o più figli. Non esiste un segmento figlio senza un segmento padre. L’eliminazione di un segmento implica l’eliminazione di tutti i suoi figli e discendenti.

I limiti che presenta il modello gerarchico sono dovuti al fatto che la struttura dei dati creata è rigida e non riesce ad ovviare la ridondanza dei dati.

Modello reticolare

Nel modello reticolare i record rappresentano i nodi e le associazioni e i nodi gli archi; abbiamo una specie di modello ad albero gerarchico ma sono consentite associazioni tra i record indipendentemente dal livello in cui si trovano.

[pic][pic][pic][pic]

Il modello reticolare si basa su due concetti: record e set. Il record è una registrazione logica composta da più campi; il set è il modo di rappresentare le relazioni esistenti tra i record che formano la base di dati.

Tali relazioni formano un reticolo dove i record possono avere più padri detti owner i cui relativi figli vengono chiamati member.

Con il modello reticolare viene eliminata la ridondanza del modello gerarchico, in quanto, uno stesso record può fungere da member (figlio) per più di un record owner( padre).

Modello relazionale

La struttura dati che ha riscosso maggior successo è costituita dal Data Base relazionale. Esso rappresenta un metodo di organizzazione dei dati in cui non esiste più la differenza fra schema e sottoschema, la sua struttura è unificata e non c’è il problema della realizzazione delle correlazioni fra record delle diverse strutture logiche.

Il modello relazionale rappresenta il data base come un insieme di tabelle. Ogni tabella è costituita da righe che corrispondono ai record (tuple o n-ple) e da colonne che rappresentano i campi all’interno di un record. Una proprietà fondamentale dei D.B. è la chiusura dei D.B.. Tuple o n-ple:insieme dei campi di un record.

I requisiti fondamentali del modello relazionale sono:

[pic] tutte le righe della tabella hanno lo stesso numero di colonne;

[pic] gli attributi sono informazioni elementari cioè non scindibili ulteriormente;

[pic] i valori assunti da un campo sono omogenei, cioè dello stesso tipo;

[pic] in una relazione ogni riga è diversa dall’altra (cioè non compaiono campi con gli stessi valori), ogni tupla viene identificata con la chiave primaria;

[pic] le tuple non compaiono secondo un ordine prefissato.

I data base relazionali compiono tutte le operazioni sulle tabelle utilizzando l’algebra relazionale, anche se normalmente non è permesso all’utente di utilizzarla. L’utente interagisce con il Data Base attraverso il linguaggio SQL che permette di utilizzare insiemi di dati.

E’ importante utilizzare più tabelle per la memorizzazione delle informazioni in quanto i dati vengono organizzati secondo tipologie ben definite, ed in più, si evita così il problema della ridondanza, si risolvono problemi legati all’inconsistenza dei dati, si velocizzano in generale le operazioni di recupero, modifica e cancellazione dei dati.

Esistono diversi tipi di operatori booleani:

[pic] L’unione;

[pic] L’intersezione;

[pic] La selezione;

[pic] La proiezione;

[pic] La congiunzione o join;

[pic] L’equi – join;

[pic] Il prodotto cartesiano.

L’unione può essere fatta solo su relazioni con gli stessi attributi.

Partendo da due tabelle R1 ed R2 otteniamo una terza tabella che contiene le tuple comuni, prese una sola volta, e non comuni.

L’intersezione può essere fatta solo su relazioni con gli stessi attributi

Partendo da due tabelle (R1 e R2) otteniamo una terza tabella (R1∩ R2) che contiene solo le tuple comuni ad entrambi le tabelle.

La selezione scegli un sottoinsieme di tuple in base a condizioni su i valori degli attributi

La proiezione sceglie un sottoinsieme di attributi

Con la proiezione otteniamo partendo dalla tabella studenti un ulteriore tabella composta solo dalle tuple richieste dalla proiezione, ma non tutte le colonne

La congiunzione o join: date due relazioni, restituisce una relazione che combina le tuple su valori uguali degli attributi comuni

Con il join si uniscono le n-ple della prima e della seconda tabella che hanno un campo in comune

Con l’equi – join partendo da due tabelle si ricercano i valori comuni dei campi delle tuple che vengono riprodotti in una terza tabella. Mentre nel join il valore comune viene preso una sola volta, con l’equi – join viene riprodotto.

Partendo da due tabelle si ottiene una terza tabella formata da tutte le tuple di R1 combinate con tutte le tuple di R2.

Relazione è un collegamento fra due tabelle, fra campi numerici di cui uno è di tipo contatore e uno di tipo numerico

Un database (o base di dati) è un insieme di informazioni permanenti organizzate secondo una struttura definita da un modello dati che rappresenta una situazione reale che si vuole automatizzare
(gestione magazzino, fatturazione, personale, ecc.).
Nei file tradizionali le informazioni sono organizzate in modo sequenziale, mentre in un database, in accordo con il modello dati, vengono stabilite relazioni tra le varie porzioni di informazioni.

http://www.dacrema.com/Informatica/perc_db.htm

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Fiat-Chrysler

...Alleanza Fiat – Chrysler La crisi economica in atto porterà a una forte concentrazione nel mercato dell’auto, tanto che fra i costruttori di massa potrebbero anche sopravviverne solo sei. Sergio Marchionne L’alleanza tra i due colossi automobilistici Fiat e Chrysler è nata proprio in un momento particolare, caratterizzato da una forte crisi finanziaria. Gli shocks subiti dall’economia reale, la perdita del potere d’acquisto, la sovrapproduzione di beni, il calo dei consumi e le aspettative negative, per citare solo alcuni degli effetti negativi della recente crisi, hanno sconquassato l’economia mondiale, andando a colpire anche il settore automobilistico e portandolo quasi a un “collasso totale”. Il crollo delle vendite delle automobili non ha riguardato solamente il mercato europeo o statunitense, ma ha causato anche un rallentamento di mercati trainanti come l’India e la Cina. Produzione mondiale di automobili (variazioni percentuali) PAESE Germania Francia Spagna Gran Bretagna Italia West Europe East Europe North America South America Asia Total 2008 5532 2300 2025 1447 700 13185 4796 12593 3560 22849 57518 2007 5709 2551 2309 1535 911 14346 4493 15021 3210 22583 60420 Var. % -3 -10 -12 -6 -23 -8 -7 -16 +6,8 +1 -5 Fonte: OICA – Organizzazione Internazionale dei Costruttori di Automobili (2007-2008) La crisi ha colpito anche i titoli azionari dei principali produttori automobilistici; General Motors e Ford hanno fatto registrare pessimi risultati a Wall...

Words: 5265 - Pages: 22

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Mmmm

...30017 - FINANZA AZIENDALE/CORPORATE FINANCE CLEF (8 cfu - I sem. - OB | SECS-P/09) Docente responsabile dell'insegnamento/Course Director: MAURIZIO DALLOCCHIO Obiettivi formativi del corso Il corso affronta ed approfondisce i temi fondamentali della finanza d'azienda: dall'analisi alla pianificazione finanziaria, dalla valutazione degli investimenti e dei finanziamenti alle scelte di struttura finanziaria e infine si pone cenno alle operazioni di finanza straordinaria. L'obiettivo del corso è di introdurre gli studenti nel mondo della finanza d'azienda, fornendo loro la comprensione sia dei principali modelli teorici che delle loro principali applicazioni nelle realtà aziendali. A tal fine, a lezioni in cui vengono esposti e commentati - con continui riferimenti alle notizie economicofinanziarie più recenti - i modelli della moderna teoria della finanza si alternano sessioni dedicate allo studio di casi e a testimonianze aziendali. Programma sintetico del corso Parte prima: Logiche e strumenti di analisi e pianificazione finanziaria    Gli obiettivi della finanza d'azienda e i fondamenti di teoria del valore. L'analisi finanziaria come strumento di gestione manageriale e di comunicazione al mercato. La pianificazione finanziaria nel breve e nel lungo periodo: dal budget di cassa al piano finanziario. Parte seconda: Introduzione alla finanza operativa   Il capitale circolante: dimensioni, rilevanza e modalità di gestione. La gestione del credito commerciale...

Words: 590 - Pages: 3

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Bc Pakers

... che arriva in un momento cruciale per il settore, segnato da un lato dalla fine del sistema di incentivi e dall’altro l’emergere del mercato in grid parity (punto in cui l'energia elettrica prodotta a partire da ha lo stesso prezzo dell'energia tradizionale prodotta tramite fonti di energia tradizionali ), favorito anche da una normativa di riferimento in fase di adeguamento. La nuova fase del solare è caratterizzata da un nuovo contesto normativo che crea, di fatto, nuove condizioni di mercato e nuovi contesti competitivi in Italia. Il periodo di passaggio dal fotovoltaico con incentivi al fotovoltaico senza incentivi si è di fatto esaurito ed oggi, correndo verso la grid parity, si ridefiniscono nuovi assetti e nuovi modelli di business, nuovi modelli che toccano tutti gli attori della filiera del solare: dalla produzione dei wafer ai servizi di gestione e manutenzione degli impianti già in funzione. In particolare il cosiddetto Operation & Maintenance dei grandi impianti rappresenta una concreta prospettiva per tutti quegli operatori del segmento industriale e commerciale che vedono ridotta la loro quota di mercato. In Italia gli impianti installati, impianti di grandi dimensioni, sono molti. Si tratta di gestirli e farli lavorare al meglio delle possibilità. Dopo la consueta analisi dei trend di mercato del comparto nel 2013, il rapporto individua alcune...

Words: 1303 - Pages: 6

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Integrazione Del Supporto Decisionale Con Gli Strumenti Geocollaborativi

...Anno Accademico 2013/2014 INTEGRAZIONE DEL SUPPORTO DECISIONALE CON GLI STRUMENTI GEOCOLLABORATIVI FATTORI MARCO FELLA ARMANDO LA ROSA GIOVANNI 1 SOMMARIO 1. PREFAZIONE ………………………………….……………………………………3 2. INTRODUZIONE .............................…………………….………….......…………...4 3. PANORAMICA DEI MODELLI DI PROCESSO DECISIONALE...........................6 3.1. VISTA SEQUENZIALE …………………...................……...……………….... 6 3.2. VISTA DINAMICA ............................................................................................. 8 3.3. VISTA CONTINUA........................................................................................... 10 4. MODELLO CONCETTUALE E REQUISITI DI PROGETTAZIONE .................. 12 5. MAPPE ARGOMENTATIVE IN CSDM .................................................................16 5.1. Collegamento dei contributi di discussione agli oggetti geografici ..............................................................................................................................16 5.2. Mappe argomentative come strumenti gis collaborativi ..............................................................................................................................18 6. STRUMENTO SVILUPPATO...................................................................................21 6.1. Considerazioni sulla progettazione ......................................................................21 6.2. Supporto di visualizzazione e interazione...

Words: 9740 - Pages: 39

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Clinica Familiare

...La nascita della terapia familiare: precursori e fondamenti epistemologici La terapia familiare nasce intorno alla metà degli anni '50 in seguito ad iniziative personali ed isolate dei vari terapeuti. Sarà solo nel 1961-62, con la pubblicazione della rivista "Family Process", che avremo una vera e propria fondazione della terapia familiare, in quanto in questa occasione i vari "pionieri" della terapia si riunirono proprio per scrivere il manifesto della disciplina. Vi sono diversi fattori che hanno favorito in quegli anni la nascita della terapia familiare. * L'ottimismo relativo alla possibilità di curare i disturbi psicologici, fisici e sessuali delle persone; * Lo sviluppo di una cultura della prevenzione, associata ad una concezione della persona come sana o quantomeno risanabile; * La differenziazione tra privato e pubblico; * Il boom economico. In Italia, negli anni '60 è stata sicuramente la figura di Mara Selvini Palazzoli a portare avanti con successo le prime forme di psicoterapia familiare. I presupposti teorico pratici da cui la terapia familiare trae le basi: * il movimento di assistenza sociale * la nascita della consulenza matrimoniale * il movimento della terapia sessuale Dal punto di vista invece più puramente teorico, la nascita della terapia familiare può essere ricondotta ad una generale insoddisfazione di molti clinici nei confronti della psicoanalisi più ortodossa, la quale è sempre stata contraria al coinvolgimento...

Words: 14468 - Pages: 58

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Riversare Vhs

...Riversare le videocassette Di Computer Idea [03-08-2005] Com’è possibile riversare le videocassette VHS su DVD, utilizzando il computer e un videoregistratore VHS. Quale software bisogna utilizzare? Con quale cavo posso collegare i due strumenti? Per riversare le videocassette devi procurarti un sintonizzatore TV oppure un’interfaccia con ingresso video, da inserire in uno slot d’espansione interno del computer da tavolo oppure da collegare alla presa USB del computer. Ti consigliamo i modelli per installazione interna su slot, perché anche se sono più complicati da montare costano meno e spesso la qualità dell’immagine è migliore. Per collegare il videoregistratore al computer ti serve un adattatore da innestare nella presa SCART, che riporta sul lato opposto i tre connettori tondi di tipo RCA (bianco e rosso per l’audio, giallo per il video). L’adattatore deve essere di tipo Out, quindi non va bene quello a corredo di Playstation o altre console da gioco che è di tipo In. Per evitare problemi, ti consigliamo di comperare un modello con levetta di selezione In/Out. Il cavetto con i connettori gialli, rossi e bianchi tra l’adattatore SCART e il PC è normalmente fornito assieme alla scheda d’acquisizione. Se il PC ha un connettore per l’ingresso audio di tipo jack (cioè uguale a quello delle cuffie), ti servirà anche un adattatore con spinotto d’uscita jack da innestare negli spinotti rosso e bianco del cavo proveniente dal videoregistratore. Una volta collegati gli apparecchi...

Words: 282 - Pages: 2

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Trrrr

...Economia dell’innovazione Capitolo I Il pensiero economico prima di Schumpeter Smith, Ricardo e Marx. Smith si concentra sulla relazione tra cambiamento tecnologico, divisione del lavoro e cambiamento strutturale dell’economia. Non si concentra sul processo di generazione di innovazioni ma sulla incorporazione del progresso tecnologico nei beni capitali che porterebbe ad una specializzazione del lavoro e quindi ad un aumento della produttività. Ricardo studia il progresso tecnologico dal punto di vista endogeno, tracciando la relazione innovazione-riduzione dei prezzi-aumento della domanda, che dal punto di vista esogeno secondo il quale l’innovazione avrebbe influenze sul livello di occupazione. Marx sostiene che l’innovazione è incorporata nelle macchine e che un nuovo settore, quello dei produttori di macchine, le sta portando da inefficienti a standardizzate. Enfatizza la natura sociale dell’innovazione che non nasce da inventori ma da un processo sociale fatto di scontri tra interesi contrapposti. Schumpeter Secondo Schumpeter l’innovazione è determinante per il mutamento industriale. Invenzione, secondo Schumpeter è qualcosa di puramente scientifico mentre innovazione è fare “qualcosa di nuovo” nel sistema economico, un nuovo prodotto, mercato o processo di produzione. Schumpeter considera il progresso scientifico come esogeno al sistema economico e non analizza gli effetti di fattori economici e sociali sullo sviluppo scientifico ne le relazioni tra...

Words: 1960 - Pages: 8

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Business and Admin

...CAP. 1: Le persone,l’attività economica,l’economia aziendale 1.1 La centralità della persona e delle società umane Le persone fanno parte di una società, l’attività economica è fatta ed è per le persone. ← Le persone perseguono molti fini. Le persone non hanno sempre solo fini economici, si ha un progetto e si creano le situazioni adatte per giungere ad un nostro fine, ma non è sempre economio. ← Per arrivare ad un certo fine, abbiamo dei bisogni. (sicurezza). ← Per soddisfare i bisogni occorrono beni economici. (non sempre). ← Le persone svolgono l’attività economica per produrre e consumare i beni economici. Un bene economico può anche essere un semplice vestito per appartenere ad un certo gruppo, se noi non abbiamo queste bene, non possiamo soddisfare il bisogno di stare in quel gruppo. Si hanno delle relazioni tra bisogno e bene, che non sono sempre dirette, questo ponte è l’attività economica. Di solito quando si parla di consumo, si pensa alle famiglie. L’economia aziendale si occupa anche del consumo, beni economici pubblici e privati. Se si pensa ad un attività economica: Stato,Comuni, attività no profit. L’economia aziendale studia l’attività economica all’interno della società, non le aziende. ← L’attività economia si manifesta prioritariamente nel lavoro. Lavoro che non sempre viene pagato. Il lavoro appartiene alle persone, le macchine all’azienda. ← L’attività economica è svolta dalle persone e per le persone...

Words: 3281 - Pages: 14

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Innovation Initiatives in Italian Banks

...internazionale VI IX X XI 1 1 3 2 IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO 2.1 L’evoluzione del sistema bancario italiano negli ultimi vent’anni: il processo di concentrazione 2.2 Il sistema Bancario italiano attuale 2.3 Le caratteristiche del sistema bancario italiano 2.4 La Normativa bancaria 2.5 I Trend futuri 6 6 10 14 19 26 3 IL RUOLO DELL’ICT IN BANCA 3.1 Il ruolo dell’ICT nelle organizzazioni 3.2 Il mercato italiano dell’ICT 3.3 Il ruolo dell’ICT nelle banche italiane 31 31 33 40 4 LA INTRANET 4.1 Definizione di Intranet 4.2 I modelli di Intranet 4.3 Le funzionalità supportate dai modelli di Intranet 4.4 La Governance della Intranet 4.5 L’evoluzione della Intranet 4.6 Verso il Virtual Workspace 4.7 L’Intranet 2.0 4.8 L’Enterprise 2.0 71 71 73 74 75 78 79 84 85 5 GLI AMBITI DI INNOVAZIONE 5.1 L’ Unified Communication and Collaboration 5.2 Community & Social 5.3 Il Mobile Workspace 5.4 L’evoluzione dei modelli di lavoro: lo Smart Working 91 91 94 101 109 III Indice 6 METODOLOGIA DI RICERCA 6.1 Percorso di ricerca 6.2 l’Osservatorio Intranet Banche e i partecipanti alla ricerca 115 115 118 7 LO SCENARIO INTRANET NEL SETTORE BANCARIO ITALIANO 7.1 Il ruolo della Intranet 7.2 Budget ICT dedicato...

Words: 90323 - Pages: 362

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Needs for Financial

...un’immediata riduzione della volatilità del patrimonio. Contrariamente ai mercati finanziari la logica dell’andamento dei prezzi è legata esclusivamente alla domanda di beni rari la cui offerta, da sempre ridotta, tenderà a ridursi sempre di più http://www.orologidiclasse.com/wp-content/uploads/2010/04/world_watch_report_2010_2.jpg http://www.telefonino.net/Cellulari/Notizie/n12198/ Tra le molteplici categorie di orologi da polso abbiamo ritenuto opportuno scegliere il modello Swatch che si pone come oggetto di design di rilevante importanza. Esso  si afferma non tanto per l’innovazione della forma quanto per il messaggio di cui e’ portatore e per l’alta qualità, unita ad un basso costo.  Lo Swatch viene prodotto in un’enorme quantità di modelli, circa 140 all’anno, di cui una gran parte viene progettata nel laboratorio di design della Swatch a Milano Lo Swatch nasce in Svizzera per contrastare...

Words: 726 - Pages: 3

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Example

...L’evoluzione del tatuaggio in Italia- - tattoo visto come una vera arte - Tattoo – comunicazione e marketing - Tattoo- nella moda - tattoo visto come un’ arte Rito di iniziazione per alcuni, emblema di bellezza o identificazione con un gruppo per altri, l'inchiostro sulla pelle riacquista la sua dignità anche nel nostro paese. Segno di ribellione o di provocazione? Niente di così didascalico, o almeno non sempre. Il tatuaggio, di significati diversi a seconda della cultura di appartenenza o dello stile con cui viene eseguito, è dall'inizio della storia del mondo il risultato di un percorso personale e sociale. Perché in Italia, prima di ridarle la giusta dignità, abbiamo rigettato per così tanto tempo questa pratica, considerandola un puro atto di esibizionismo? Le ragioni sono fondamentalmente due: 1. Sebbene la pratica del tatuaggio si possa far risalire all'epoca preistorica italiana, venne totalmente proibita da Papa Adriano I nel 787 durante il Concilio di Nicea. A seguito di questa disposizione, l'arte del tatuaggio scomparve dalle nostre cronache e dalla nostra storia ufficiale, rimanendo di fatto un segno di riconoscimento inequivocabile tra le classi indigenti, tra i clandestini, i soldati, i crociati e i devoti estremisti. 2. Nel 1876 venne pubblicato L'uomo delinquente del medico e antropologo Cesare Lombroso, secondo le teorie del quale ogni tatuaggio sarebbe stato in grado di aiutare le indagini identificative...

Words: 684 - Pages: 3

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The Health's Promotion in Adolescence: Internet and Sexuality

...ACCADEMICO 2011 / 2012 INTRODUZIONE 6 CAPITOLO 1: FONDAZIONE EPISTEMOLOGICA DEL COSTRUTTO DI “SALUTE 7 1.1 PREMESSA 7 1.2 DEFINIRE LO STATO ATTUALE DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE 8 1.3 CAMPI DI APPLICAZIONE DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE 9 1.4 SVILUPPO STORICO DELLA DISCIPLINA E SUA SEGUENTE ISTITUZIONALIZZAZIONE 10 1.5 LE DEFINIZIONI DA PARTE DI ALCUNI AUTORI DEL CONCETTO DI “SALUTE” 14 1.6 LO SVILUPPO DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE NEL NOSTRO PAESE 18 1.7 DAL MODELLO BIO-MEDICO AL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE 20 1.7.1 CENNI STORICI SULLA TEORIA GENERALE DEI SISTEMI 22 1.7.2 L'IMPORTANZA DEL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE 23 1.8 UNA NUOVA VISIONE DEL DUOPOLIO “SALUTE-MALATTIA” 26 1.9 PRINCIPALI MODELLI TEORICI NELLA “PSICOLOGIA DELLA SALUTE” 28 1.10 IL CONTRIBUTO DELLE SCIENZE PSICOLOGICHE 34 CAPITOLO 2: L'IMPORTANZA DELLA PSICOLOGIA DELLA SALUTE SESSUALE 38 2.1 STORIA E SVILUPPI DAL 1994 40 2.2 DEFINIZIONE DI SALUTE SESSUALE 41 2.3 UNA DISCIPLINA MULTISETTORIALE 42 2.3.1 LEGGI, DIRITTI UMANI E POLITICHE 43 2.3.2 EDUCAZIONE 44 2.3.3 SOCIETA' E CULTURA 45 2.3.4 ECONOMIA 45 2.3.5 SISTEMI SANITARI 46 2.4 PORTATA DEL CONCETTO DI SALUTE SESSUALE 47 2.4.1 DEFINIZIONI 49 2.5 RIDEFINIZIONE DEL RAPPORTO TRA SALUTE SESSUALE E SALUTE RIPRODUTTIVA 50 2.6 ELEMENTI CHIAVE DELLA SALUTE SESSUALE 51 2.6.1 L'APPLICAZIONE DEGLI ELEMTI CHIAVE 52 2.6.2 INFEZIONI DEL TRATTO RIPRODUTTIVO E...

Words: 36966 - Pages: 148

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Piano Intesa Sanpaolo 2011-2013/2015

...Piano di Impresa 2011-2013/2015 Solida creazione di valore per tutti gli stakeholders Basilea 3: vantaggio competitivo per Intesa Sanpaolo, da subito Milano, 6 aprile 2011 Disclaimer This document has been prepared by and is the sole responsibility of Intesa Sanpaolo S.p.A. (the “Company”, and together with its subsidiaries, the “Group”) for the sole purpose described herein. This document and the information contained herein does not contain or constitute an offer of securities for sale, or solicitation of an offer to purchase securities, in the United States, Australia, Canada or Japan or any other jurisdiction where such an offer or solicitation would require the approval of local authorities or otherwise be unlawful (the “Other Countries”). Neither this document nor any part of it nor the fact of its distribution may form the basis of, or be relied on in connection with, any contract or investment decision in relation thereto. The securities referred to herein have not been registered and will not be registered under the U.S. Securities Act of 1933, as amended (the “Securities Act”), or pursuant to the corresponding regulations in force in the Other Countries, and may not be offered or sold in the United States or to U.S. persons unless such securities are registered under the Securities Act, or an exemption from the registration requirements of the Securities Act is available. The content of this document has a merely informative and provisional nature...

Words: 19033 - Pages: 77